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Una domanda che mi sto facendo, alla luce di diversi fattori che sono sotto gli occhi di tutti gli addetti del settore VOICEOVER, si capisce che c'è un grande cambiamento in atto. Ma da parecchio tempo!
Le mie sono solo riflessioni, non c'è verità né ci sono soluzioni.
Personalmente avevo già deciso di staccarmi dai portali P2P e non sono stato l'unico, in molti l'abbiamo fatto.
Erano inevitabili, perché offrivano un servizio interessante ai nostri clienti, ma proprio per questo ci stavano facendo concorrenza diretta e giocavano a farci fare casting al
ribasso: era loro la decisione di non stabilire prezzi ma di lasciare ai fornitori l'onore di scannarsi al tavolo della trattativa.
Ma i nodi vengono al pettine, complice anche una crisi internazionale di cui ancora non si vede la fine e l'evolversi del web, della tecnologia e dei modi di fare comunicazione.
Breve storia per chi non ci ha vissuto:
Sembra che ci sia un intoppo che spiegherebbe perché l'avanzamento qualitativo su voci e immagini non stia facendo i passi da giganti che ci si aspetta. Sembra che l'architettura delle AI generative che conosciamo oggi, quelle che vengono vendute a suon di miliardi di pubblicità ovunque abbiano dei limiti. In sostanza, non essendo per nulla intelligenti ma basate su pattern su cui vengono generate le risposte, proprio la presenza di troppi pattern, provochi un inciampo all'algoritmo che, non avendo coscienza, non sa che farsene dell'esperienza accumulata e non riesce a scegliere l'abbinamento giusto, s'ingolfa e impazzisce. Se gli dai troppe informazioni, va in palla. Almeno questi algoritmi, detti anche false AI.
Sarà vero? Ascoltiamo cosa accade quando affidiamo all'intelligenza una scena di un film, in inglese, da portare all'italiano.
Video non sponsorizzato.
#doppiaggioita #doppiaggio #ai
#intelligenzaartificiale #voiceover
00:00
il pirla non la usa 00:52
si dice che... 02:57
deepdubAI 08:16
Speechify maturo come i meloni dell'anno
prossimo 10:34
sono uno stronzo ma non è colpa mia
10:40
tutti al cinema! 12:25
elevenlabs 13:13
HeyGen 14:03
Matrimonio in appello 17:58
DubDub 19:18
lupo ululì castello ululà 21:20
il mio nome è Frankenstiiin
Special Guest oggi Corrado Coccia, cantautore con cui ho avuto l'onore e il piacere di collaborare qualche anno fa e Roberta Tantillo, la nostra poetessa.
Questo incontro lo abbiamo voluto per raccontare il progetto in corso, che ha due aspetti: gli spettacoli che Corrado e Roberta portano in giro raccontando storie e poesie, il
disco in preparazione, ancora a metà stesura ma a cui naturalmente tengono moltissimo loro e pure io perché non vedo l'ora di sentire cosa è uscito dalla mente di Corrado mentre
fissa il muro bianco davanti al pianoforte e le otto poesie che Roberta ha scritto nel giro di due semafori da quando ha saputo del progetto.
Buona visione!
Fantastica e un po' traballante.
Fa tutto quello che le altre non fanno. Con 130€ hai una carriola di software e una scheda audio che registra benissimo.
Hai anche due schede virtuali che fanno parte della scheda hardware, non devi installare nulla. Col mixer di controllo hai loopback che include la possibilità di realizzare un Mix Minus.
Hai gli effetti di una catena audio professionale in tempo reale che puoi registrare o avere solo in cuffia. In pratica è più di una Apollo Arrow o Solo perché ha un Routing molto avanzato ed ha il MIDI, anche se ha ancora qualche piccola instabilità software. Ma non si è mai spenta o perduto l'audio nemmeno facendole fare le capriole.
Una bella sorpresa che in questo video ho esplorato arrivando neppure a completare tutte le funzioni disponibili perché lo Universal Control ha una funzione AVB extra ancora in Beta che potrebbe offrire molte sorprese in futuro. Non l'ho usata con Studio One in cui è probabilmente meglio integrata (potrei avere la versione + per 6 mesi).
Insomma, se questa è la strada tracciata da PreSonus, potrebbe portarci lontano ed essere la via che poi tutti seguiranno.
Silvia è una pianista. Ha una scuola e insegna on line. Lo fa da tanti anni con ottimi risultati e negli ultimi tempi ha maturato l'idea di farsi un promo, un promo per la sua attività. Un minuto di audio e video che la rappresentino e che hanno lo scopo di parlare a quelle persone che hanno le sue stesse vibrazioni. Persone che possono capire il suo linguaggio, il suo modo di approcciarsi alle passioni.
Mi fa sempre piacere quando chi scrive un testo lo immagina con la mia voce, questo garantisce sintonia. Ma è inevitabile che incontrandosi, se due persone si sentono libere di esprimersi diano
al progetto un po' della propria impronta.
Così ho potuto fare da specchio a Silvia offrendole non solo la voce ma una visione d'insieme che lei ha preso, fatto sua e poi rielaborata per darmi la sua versione
finale.
In questo video vedi una sessione dal vivo come ne ho fatte tante con la differenza che non ne faccio mai video da rendere pubblici ma qui lo abbiamo voluto fare, sia per raccontare la genesi della sua idea, sia per dare un assaggio della realizzazione del doppiaggio anche a chi la segue sui suoi canali social.
Grazie e buona visione.
Si ragazzi!
Questo è un MOD DIY su un microfono a basso costo. Ma il microfono in realtà è un pezzo da 90 con già tutte le basi per renderlo quello che era fin dal progetto originale, il CM87, un microfono
nato tra la Cina e la Califoirnia grazie alle capacità progettuali di Advanced Audio Microphones.
Non esiste un kit ufficiale ma i pezzi sono tre, capsula, trasformatore e una resistenza, anche facili da reperire. Ecco da cosa nasce il T-Bone SC-1100. Ed ecco cosa può diventare!
Non sponsorizzato, chiaramente!
Molti crederanno di poter collegare il microfono e gridare a bestia perché adesso la scheda fa tutto da sola!
32 bit FP sono 1528dB, mica caramelle!
Invece non è esattamente così, questa è la prima di una serie di prodotti che convertono l'analogico veramente a 32 bit in virgola mobile e che eliminano il fastidioso problema di toccare il soffitto con le punte dei transienti. Di creare distorsioni nei file audio. Adesso anche i più sbadati della registrazione potranno superare la barriera del suono dei 144dB dei 24 bit, perché andare a 1528dB sarà davvero impossibile. Impossibile andare in distorsione!
Ma ci saranno un sacco di distratti che non setteranno la scheda correttamente, che non useranno un software a 32bit FP, che dopo avere registrato esporteranno il file a 200dB su un file mp3 o a 16 bit e si lamenteranno col fonico che è colpa della Zoom perché è di plastica. Ci scommetti?
Tra i commenti mi hanno suggerito di guardare la Steinberg UC che già offre i 32 bit, ma da quello che capisco non è in virgola mobile. Ma parliamo comunque di una portata di 192,65 dB FS e sono comunque quasi 50 dB in più rispetto al 24 bit e già lì è difficile distorcere. Steinberg su Cubase già da tempo offre addirittura la registrazione fino a 64 bit.
Comunque questi sono test e prove per farmi domende e magari trovare risposte. Dai un occhio, così resti sveglio e non vai in distorsione.
bit - la quantizzazione
La digitalizzazione dei suoni prevede l'uso di numeri finiti, detti discreti che più sono alti più sembrano precisi nel riprodurre, ma sono comunque numeri finiti, come i fotogrammi dei film: tra quei 24 momenti di quel secondo di immagini ci sono migliaia di attimi che sono sfuggiti alla ripresa. Ne ha colti solo 24.
Altro esempio: i pixel delle foto sono un numero finito di punti fissi che visti da vicino sgranano. La realtà non sgranerebbe almeno fino al nucleo dell'atomo.
Così anche la definizione della quantizzazione si basa su una serie di numeri che definiscono l'ampiezza del segnale sonoro (quanti dB contiene).
I bit rappresentano quanti livelli di volume in quel dato campione sono stati
contati. Gli altri non ci sono, si immaginano.
Quanto più alto è il numero di bit, quanto più la rappresentazione digitale, ovvero la copia della forma d'onda analogica, sarà dettagliata.
Ma non all'infinito, non ci stanno 1000 bit. Già con le DAC a 24bit ne perdiamo alcuni di bit. Il resto è solo matematica ma senza alcun dettaglio aggiuntivo nella definizione del suono.
Quindi diciamo che a 48KHz con 24 bit tu sei già molto oltre le capacità fisiche per comprendere i dettagli dei micro segmenti a orecchio e per reggere la portata dinamica, ovvero la potenza del
suoni archiviabile senza distorsioni.
Non ha a che fare con l'amplificazione di potenza del tuo impianto Hi Fi. Frequenza e quantizzazione sono come due dimensioni di dettagli che serviranno a ricostruire il suono: la frequenza nel limite del colore dei suoni, il bit i momenti espressivi dinamici, la sua forza.
Ancora una volta gli zii a parlare di voce e intelligenza artificiale. Questa volta abbiamo voluto fare gli splendidi e scegliere di farci registra... generare lo spot della Fiera della
Porchetta, da Mike.
Lo speaker di lingua inglese vantava di poter realizzare i voiceover in tutte le lingue del mondo, anche quando lui fosse stato in vacanza. Come? Dopo avere clonato la propria voce.
Il costo? Quasi 50€ per un 30 secondi, un solo take. Una settimana per realizzarlo. Imperdibile!
E poi ci siamo lasciati andare in un confronto tra me, che sono positivo sul futuro e lui che la vede grigia. E ci siamo detti i motivi.
In fine abbiamo realizzato uno spot da 30 secondi per il nuovo tour del mitico Coro dell'Antonia: abbiamo creato la base, il testo, lo abbiamo registrato come facciamo noi e uno lo abbiamo generato: Umano contro Sintetico!
Buona visione!
Sebbene Thomann si stia dando da fare con gli influencer per invitarli ad approfittare del loro sistema commerciale fosse anche provare e restituire la merce, io non faccio parte degli adepti e non sono minimamente sponsorizzato dal negozio.
Possiedo già tre microfoni della serie T-Bone e non posso fare altro che dire che sono come i vecchi maggioloni, robusti e infaticabili e fanno il loro lavoro: materiali di qualità, elettronica sperimentata, suono
come ci si aspetta a quel prezzo e a volte anche meglio.
Oh, non tutti: parlo dei modelli in cui mi sono imbattuto.
Questo SC
1100 è un microfono che apparentemente non pretende di essere clone di nessuno ma che suona molto meglio di altri che millantano blasoni o riferimenti anche troppo elevati per quello
che offrono.
Un video sul mastering della voce nel voiceover. Perché sì,
la voce deve essere elaborata per essere all'altezza della musica a cui verrà abbinata.
Inviare un file audio non trattato non sempre è possibile perché ad oggi gli speaker non forniscono i file della voce solo a fonici, anzi, spesso a persone che si fanno tutto da soli
senza avere idea di cosa sia il suono, se non dei file da prendere e mettere in timeline da unire al video.
La musica è stata abbondantemente trattata, coi processi di mix e mastering viene portata a livelli di intensità altissimi. La voce in teoria va dal microfono al
file della scheda audio e basta. Invece non basta. Pena, la voce non si sentirà. Quindi vanno fatti i livelli, sia in termini di dB che di LUFS o RMS.
La livella... era anche una poesia di Totò!
Buona visione!
i livelli in uscita sul master
In ingresso si presta sempre attenzione solo ai livelli di picco mentre in uscita si aggiunge l'intensità come valore da misurare.
C'è differenza tra quel che incidi e quello che ascolterai, che deve essere elaborato, pulito e pompato. Si ma in particolare nel mix finale, non vale completamente per i file della sola voce che sono solo una parte degli ingredienti del mix.
Livelli di mix in uscita dalla scheda audio: il metro di misura sul canale master rispetto ai livelli dei file che compongono il mix è un po'
differente.
Per il mix finale è necessario rispettare i livelli dei suoni adatti ai media cui è destinato il prodotto e i livelli si misurano oltre che in dBFS anche in RMS, LUFS
/LKFS. Valori che misurano l'intensità a breve e lungo termine.
I dBFS (decibel fondo scala) sono utilizzati in digitale per definire il picco massimo dei transienti (le punte più alte delle onde sonore digitali) ma
non misurano l'intensità e la percezione media del suono.
Però la influenzano, in quanto se il limite è superato dai transienti mentre il suono medio rimane basso non si ottiene intensità (loudness) ma distorsioni, clipping, sovra
modulazioni; accade anche quando il suono passa attraverso processori o plugin digitali.
Il Donner DC87 è uno dei tanti microfoni che si propongono sul mercato come possibili cloni o alternative all'U87.
Ha buone caratteristiche tecniche e di offerta, dato che nel pacco c'è il supporto, un ottimo anti pop, cavo e microfono con tre pattern, pad e filtro passa alto.
Un po' troppo acido forse e non caldo come mi sarei aspettato da un clone del Neumann.
Io e Ivano giochiamo con Elevenlabs nel clonarci la voce e sentire l'effetto che fa e parliamo un po' di come questa tecnologia cambierà gli equilibri del mondo del voiceover.
Il Lonfo, è una poesia metasemantica di Fosco Maraini, le parole sono in un italiano inventato, parole che lasciano intenede un significato ma che non sono parte della lingua.
Ci esibiremo anche nella performance di uno spot radio per una sagra locale, la sagra della porchetta in un improbabile paese italico.
Un video inutile?
Può essere, ma la curiosità non è mai inutile. O quasi.
Dopo avere provato il Sennheiser MKH 416 e dopo i suggerimenti sui Pencil Mic ho cominciato ad avere visioni di Pencil smontati e riassemblati in un corpo microfono a fucile.
In questo esperimento ho preso il corpo di un microfono a fucile cinese che suonava troppo rumoroso per me e gli ho infilato dentro elettronica e capsula di un Samson C02 vecchio.
Per sentire se c'è differenza usando un tubo lungo davanti alla capsula e se porta vantaggi.
E dopo aver scoperto l'amara verità, ho provato un Behringer B-5 confrontato con il Sennheiser MKH 416. E anche qui mi si è aperto un mondo, quindi prossimamente
dovrò approfondire il mondo dei Pencil Mic.
Ma questa è un altra storia.
Buona visione.
#pencilmics #uad #microfones #voiceover #samson #diyideas #sennheiser
Voci artificiali. Intelligenze Artificiali. Lo
speaker elettronico.
Ma davvero in futuro le voci saranno tutte digitali?
Come si presentano ad oggi le voci disponibili?
Porteranno via il mestiere ai doppiatori e agli speaker?
Consideriamo davvero gli scenari e smettiamo di spaventarci.
Il futuro? May Be, come il brano che accompagna questo video.
#ai #voiceover
Notte fonda, talmente buio che nemmeno l'orologio diceva l'ora.
- Alexa... che ore sono?
Alexa? Siri? Nessuno?
Saltata la corrente! Probabilmente sì e non ho nemmeno caricato il telefono ieri. Ma proprio adesso dovevo smettere di fumare? Un accendino, non si vede un cavolo.
Alexa? Accendi la luce... Siri, almeno tu, che ore sono? Non mi senti? Siri, l'assistente che ascolta ma non risponde... cazz...
- Smetti di parlare come me.
- Chi sei? Chi parla?
- Sono il sintetico. E sono qui per avere la mia vendetta...
- Aaaaah!
A nord, sud, est o ovest?
C'è chi lo tiene sulla spalla.
La posizione del microfono!
Il microfono, lo tieni fisso in una posizione o lo sposti a seconda dello stato della tua voce, dell'ambiente, del progetto...
In questo video ti racconto di come il microfono cambi il suo suono a seconda di come lo metti. Serve per ridurre le sibilanti, le polsive, l'ambiente, per i rumori della bocca e dei respiri.
Se credevi bastasse mettersi davanti al microfono forse avevi sottovalutato la questione. Certo, ne parlo a modo mio, non aspettarti una lezione dal fonico della casa reale, io gioco sempre; ma faccio sempre sul serio.
Buona visione
Un acido podcast contro le sveltine. Al lavoro. No, l’argomento non è scabroso.
Ho ricevuto un messaggio da una agenzia di comunicazione di una grande città.
Una grande agenzia! Un lungo messaggio ricco di promesse.
E dal tono del messaggio, per uno di provincia come me doveva essere una ghiotta occasione. Anche per uno che fosse al piano di sotto. Dell’agenzia. O nella casa di fronte.
Il messaggio diceva:
Siamo l’agenzia tal dei tali un sacco di belle parole che promettono di entrare in contatto con gente che sa e poi … la più grande promessa:
Vi contattiamo perché cambiamo spesso i nostri fornitori!
Quando non hai un box microfonico per registrare. Quando sei in vacanza e ti sei portato il microfono. Quando devi registrare ovunque tu sia.
Riflessi, riverberi, rumori.
Dinamico o a condensatore?
Un video poco serio per parlare di cose serie.
In questo video ho usato un TLM103, un TLM102, un Behringer B1, uno
Shure
SM58. Schede audio: una UAD Volt 276, una Audient EVO4 e una Shure Motive MVI (recensione
qui).
Ne deduco che alla fine i riflessi sono un problema sia coi dinamici che coi condensatore. Le case o gli ambienti rumorosi, prediligono i dinamici, quindi la scelta del microfono da viaggio
dipende da dove penserai di usarlo discriminando riverbero da rumore: il primo va eliminato,. il secondo è più difficile, isolare una stanza dai rumori esterni è più difficile.
Ma i riverberi dovrai comunque trovare il modo di eliminarli o diminuirli.
Buona visione
Il compressore è la gioia e il dolore degli speaker da home studio. Non solo. Di chiunque ne abbia intuito le potenzialità ma non ha idea di come si usi.
Il preset ottimale ... è una cosa impossibile. Al massimo si avvicina ma ognuno deve poi saper metterci le mani.
Qui tratto un 1176, un Teletronix LA2A, un SSL E, un API Vision Channel Strip e i relativi modi per fargli comprimere il suono come pare a noi.
Un video pratico non troppo tecnico.
Credi che la voce sia meno calda se togli le basse dal compressore?
Dipende. Magari in side chain ha il suo perché.
In questo video facciamo un test dell'orecchio e pistoliamo i pirolini dei compressori per vedere cosa succede se li facciamo lavorare su altre frequenze che non le basse.
Qui uso un 1176 in due salse, un LA2A e un SSL E-Channel con cui si fanno tante belle cose! La mia esperienza ad oggi. Spero di averci capito qualcosa.
Buona visione!
Il 15 settembre 2022 Voices dot com mirando ad un bottino di 250 milioni di dollari l'anno, presunti, aveva pensato di rendere felici gli utenti che affacciandosi al portale
avevano manifestato la necessità di spendere piccole cifre per convocare un attore. Sotto i 100$.
Sappiamo già che Fiverr offre già questo servizio.
Sappiamo anche che i prodotti che escono da quella piattaforma a quei prezzi non sono professionali (nel nostro settore).
Però va bene, esistono progetti piccoli che necessitano la disponibilità di professionisti a basso costo. Ma già si fanno, molti professionisti si accordano con gruppi di attori e speaker e
iniziano collaborazioni che consentono di giustificare il lavoro sottocosto per mille ragioni.
Ma il Signor Mercato chiede di poter usare le persone come oggetti da comprare e David, qui sotto, ha pensato di cogliere l'opportunità di avere quel pubblico usando il materiale del suo server, che sono persone che pagano per stare li sopra e pagano anche il 20% per ogni lavoro che viene pagato.
Da parte nostra, in molti abbiamo detto che non aveva senso perché per forza di gravità su quei progetti a partire da 5$ sarebbero caduti progetti che hanno valori molto diversi perché
l'occasione... fa l'uomo furbo. Sono trent'anni che vediamo queste cose da questa parte della barricata. Per fare 500$ servono 100 progetti da 5$. In un mese ci sono 24 giorni lavorativi e col
razzo che vedrai 4 o 5 progetti al giorno. A quella cifra togli il 20%, i tuoi costi, le tue tasse e considera che quando spendi tempo su un progetto da 5$ non ti spendi per un progetto più
interessante o non esci di casa a goderti il sole.
E il 15 ottobre dopo meno di un mese di messa on line, sono tornati sui loro passi. Il bello è che ce lo hanno chiesto, o meglio, detto, gli abbiamo risposto, non ci hanno
ascoltato, adesso siamo tornati al via.
Il nostro lavoro andrebbe sostenuto e protetto da chi ci opera, o si dissolverà in merda on line. E meno male ci siamo ritrovati ai blocchi di partenza.
Grazie David.
Un rack audio in ingresso, come con la UAD o la Antelope ma solo usando una normale DAW.
Puoi registrare con gli effetti inseriti anche se hai una scheda audio semplice, un microfono USB.
Cambia il tempo di risposta del software in base alla potenza di calcolo del tuo computer ma puoi farlo. Un compressore o un limiter in traccia prima di fare entrare il suono nel
computer.
Puoi gridare in un Anime senza andare in distorsione!
Puoi doppiare gridando come un giapponese con la Katana senza rompere il muro del suono. Anche preparare un podcast.
Lo so, c'è un ora di video.
Puoi sempre saltare avanti per andare direttamente a Reaper o a Logic.
Buona visione!
Uno dei tanti problemi cui si cerca soluzione quando si lavora in home studio, quando non si dispone di una sala isolata e silenziosissima, è l'eliminazione del rumore d'ambiente.
Ma persino in una Wisper Room si ha la necessità di fare più silenzio.
Se la grande maggioranza delle persone non ci fa caso, è invece uno dei passaggi assolutamente immancabili nei processi di editing.
Perché in mix una voce pulita è più bella, perché anche da sola la voce pulita è priva di distrazioni o rumori molesti di apparecchiature.
Persino sfogliare un libro che stai leggendo per farne un audiolibro diventa un rumore molesto. Tu dirai che la performance viene prima di tutto ma persino una Ferrari ti viene
consegnata pulita e spolverata!
Qui ti faccio vedere l'SSL 4000 della UAD, usandolo sulla Console. Lo ascolto con un U87Ai e con uno Shure 55SH.
Colgo l'occasione anche per sbirciare l'uso dell'EQ e del compressore incluso l'uso del Sidechain (quello interno dei compressori) per far lavorare meglio il compressore stesso. Il Sidechain si applica anche in mix ma per altri effetti rispetto a come viene usato sul plugin.
Buona visione!
A volte ritornano!
Il TLM102 è la Cenerentola dei Neumann. Ma è un signor microfono per il voiceover! Lo so, costa più di 600 cucuzze. Ma li vale?
Se vuoi il marchio Neumann lo paghi!
Qui lo confronto con l'MK4 di Sennheiser e anche con il Lewitt 440, il Rode NT1 e il TLM103, per gradire.
Sono microfoni che costano tutti la metà circa, sono tutti cardioidi e senza alcun tipo di controllo.
Nel video elimino l'anti pop interno del TLM102 e devo dire che... suona meglio!
Buona visione!
L'anti POP è uno degli elementi basici dei kit che circondano i microfoni. Pena e gioia degli attori che se ce l'hanno troppo vicino gli impedisce la lettura e gioia dei fonici perché elimina i colpi alla capsula proteggendo il file audio e la membrana.
Non sono il primo ad usare della stoffa per fare un anti pop e non sarò l'ultimo. Mi dispiaceva eliminare la membrana del costoso anti pop ma se devo essere sincero ha un difetto e non riesce ad essere migliore della vecchia cara calza di nylon.
Ne esistono mille modelli, da quelli a elastico attaccato al corpo del microfono a quelli a braccetto a quelli speciali della Rycote che hanno sostituito con materiali modernissimi la barriera che fin dagli anni 40 è rappresentata da una stoffa.
Ma è proprio il Rycote, oggetto costoso migliorabile, che intendo modificare!
La Lewitt produce microfoni in Austria. Quasi una ripicca dopo l'addio di AKG alla produzione europea e dopo essere divenuta una delle tante aziende del gruppo Harman Kardon.
Anche Austrian Audio ha seguito lo stesso percorso e i suoi microfoni sono nel mio mirino ma
non essendo sponsorizzato faccio con calma. Capici a mé.
Appena ho sentito le prove di questo LCT 440 Pure mi sono venuti in mente i Rode. Volevo inizialmente provarlo con il Rode NT2a ma il vero antagonista sia per il prezzo che per le caratteristiche di vero cardioide per voiceover era il Rode NT1.
Una scheda audio davvero grande ma piccola. Robusta, compatta, alimentata tramite l'USB, un ingresso COMBO, uscita cuffie 3,5, DSP interni per 4 modalità più una flat nella gestione della ripresa.
Ad un prezzo tutto sommato abbordabile (si trovava sotto i 100€ in Luglio 2022), metti in un borsello un oggetto che ti consente di registrare in alta qualità anche in
viaggio.
Shure MVi
Ottimo per postazioni di fortuna come stadi o palchi, in albergo. Ma non è assolutamente da scartare per chi la volesse usare come scheda da home studio per voice over. Non ha uscita casse ma non è certo difficile collegarne un paio anche se nasce per essere usata con le cuffie.
Ha un software per iPad e iPhone con diversi controlli disponibili su EQ e compressione, anche per un veloce editing e la condivisione. Ma probabilmente conoscendo gli strumenti per registrare in mobilità si fa molto di più con i vari tool dedicati come Twistedwave o Arturia o GarageBand. Certo, dipende da che uso se ne fa dell'oggetto.
Non è solo un clone dell'U87, pretende di essere sia l'U87 anni 60 che l'U87Ai. Lo dice a chiare lettere.
Arriva dagli Stati Uniti e i creatori hanno precedenti in Warm Audio e Presonus per dirne un paio.
L'azienda, United, non si è risparmiata sui componenti, il progetto è ambizioso così come sono i progetti in cantiere su vecchi prodotti ricreati e nuovi prodotti United.
Sulla qualità non ci sono dubbi. Il risultato eccellente però riesce nell'impresa? Clonare i due U87 e racchiuderli nel corpo di questo nuovo modello?
In verità io volevo trovare un clone ufficiale del mio U87Ai se poi trovavo anche il vecchio U87, ancora meglio.
Ci sono uomini che si comprano il SUV.
Altri si comprano l’amore. Noi siamo uomini voce, come l’uomo pesce, l’uomo invisibile, la donna cannone. A noi piacciono i microfoni.
Townsend Sphere, il microfono per lo speaker.
In questo video puoi ascoltarlo secondo il punto di vista dello speaker grazie a Ivano Lenny che mi ha gentilmente illustrato le funzioni per l'uso del microfono nello Studio per la voce. Buona visione!
Oktava è un nome noto nell'ambiente microfonico. Una azienda nata nel cuore dell'URRS che ha sfornato diversi microfoni entrati nella storia.
I più noti sono gli MK-219 e 319 che venivano paragonati nientemeno che ai Geffel. Ma costavano molto meno e magari avevano piccole magagne tecniche. Esisteva il laboratorio OktavaMod negli stati uniti che li trasformava ma non sempre era necessario la modifica perché suonavano bene già così.
L'Oktava ha prodotto il modello MK-119, un microfono a basso costo nuovo ma vecchio, con quel suono caratteristico e ricercato vintage che tanto è tornato di moda. L'ho provato e l'ho affiancato ad altri suoni d'epoca e anche ad un modello originale del 1999, l'MK-219 oramai fuori produzione ma che è entrato nella storia dei microfoni.
Buona visione.
Quanto vale il mio lavoro?
Per noi che non produciamo nulla di tangibile, io produco solo parole nell'aria, non è sempre facile definirne il valore.
Sembra uno di quei discorsi noiosi da sindacalisti. Ma ha il suo perché, il sindacalista. E pure parlare del prezzo del lavoro.
Beni materiali e beni immateriali hanno un valore, ma i primi li puoi pesare, toccare, ne senti la consistenza. Così accade a molti professionisti che non si appoggiano ad una associazione di
categoria che ha già definito i prezzi, di faticare a giustificare con un costo che possa essere sentito appropriato da se stessi il proprio lavoro. Così da poterlo comunicare agli
altri.
Uno scrittore, un commercialista, un avvocato, un medico, un notaio, un geometra, sono tutte figure che ti lasciano una parcella da pagare ma non un sacchetto pieno di beni. Eppure una di
queste figure la troverai utile e quindi gli darai un valore: il dentista perché possa dirti se hai denti sani. Il notaio perché renda ufficiale quel che c'è da rendere ufficiale. Il
commercialista perché metta a posto le questioni fiscali.
Il trucco della voce per una live in OBS.
I trucchi basici per truccare la voce e farla suonare bene e a livello.
In questo video passo ai filtri di OBS dove è possibile aggiungere effetti VST oltre ai filtri nativi del software per migliorare la tua live e tenere sotto controllo i livelli in uscita.
Fai un bel video? Fai che anche il suono sia all'altezza!
Buona visione.
LALA lo trovi qui:
https://www.patreon.com/posts/lala-36128829
VoxSessor invece è qui:
https://www.unitedplugins.com/Voxessor/
Ebbene sì, me lo hanno regalato i produttori del microfono. MAONO!
Mi hanno chiesto un unboxing in cambio di un video. Allora sono uno "iutuber"!
Beh, se devo dirla tutta ne ho già persi altri di produttori che mi hanno inviato merce che poi si è rivelata non all'altezza delle aspettative.
Perché se devo parlare bene di un prodotto mi serve una unica ragione, che il prodotto sia all'altezza. All'altezza del prezzo a cui viene venduto e della qualità che dichiara sulla scatola.
Altrimenti, perché dovrei mentire?
Qui trovi una video recensione fatta con molta leggerezza ma reale sulla resa di questo prodotto che arriva a 35 euro nella versione RGB, che ho filmato e registrato. E che porcaccia miseria fa il suo porco lavoro e lo fa bene: il microfono e l'albero di Natale!
Lo trovi su Amazon come MAONO USB RGB, dove RGB è la presenza dei colori e USB è il fatto che è solo un USB.
Ci sono anche altri loro prodotti tra cui anche una versione da meno di 50€ con asta, anti-pop e tasto MUTE che qui non c'è. Poi hanno anche un classico microfono XLR con capsula da 34mm che però non ho ancora provato ma... vedi mai! Anzi, senti mai!
Anni fa sentivo una forte pressione qui, sul petto. Era ansia. Ed era più forte la mattina, ma in genere perdurava tutto il giorno.
Ma… la mattina sentivo un bisogno irresistibile di conoscere dove andava il mondo. Così leggevo giornali, riviste, ascoltavo notiziari e approfondimenti. Gli esperti che mi avrebbero spiegato le contorte cose.
Fino a che, per reazione, decisi di staccare: che vada a farsi fottere il mondo.
Qualche settimana dopo quella insana scelta, un pomeriggio estivo entrai in un bar e sorseggiando una birra mi misi a sfogliare il giornale sul frigo dei gelati. Ma guarda, perché mettere un vecchio giornale a disposizione del pubblico. Cercai sui tavoli e c’erano altri quotidiani, quelli sportivi. Erano recenti, dalle date riportate.
La data: quella sul mio giornale era giusta. Non era vecchio. Erano le notizie ad essere sempre quelle. In generale nulla era cambito in un mese. Sì, dettagli a cui non feci caso. Il quadro generale era sempre lo stesso.
Lasciai passare due mesi. C’era stato qualche cosa di nuovo, qualche faccia che non sapevo riconoscere ma che era facile indagare. Una nuova stella, della politica, della malavita o dello sport o della tv. Ma i fatti, a parte i dettagli, erano sempre gli stessi.
Quindi il mondo dove stava andando?
Considerando quello che offre e come suona potrebbe essere il Killer Mic USB, perché chiunque non voglia impegnarsi con prodotti tecnicamente difficili qui, in cuffia ha tutto quello che gli
serve.
L'Axino Synergy
Core è possibile sfruttarlo anche oltre le sue capacità dichiarate, dalle dirette radio in streaming all'abbinargli una scheda per lavorare tenendo accese anche le casse. Anche
se non nasce per quello.
Vanta l'emulazione di innumerevoli effetti restituiti in tempo reale attraverso un rack virtuale a latenza zero con la qualità già apprezzata sulle schede Antelope di cui utilizza la medesima piattaforma hardware e software, compresi preamplificatori phantom che alimentano il microfono e la DAC/ADC che sulla carta segna numeri non indifferenti.
Ma scusa, perché -18 dBFS? Ma allora perché le schede audio dovrebbero lavorare fino a 0dBFS? Ma è come se dentro la bottiglia da 1 litro potessi metterci solo mezzo litro! Ma sei sicuro?
Beh, il problema sta nel tipo di dB che stiamo leggendo. In analogico lo 0dB è il -18dB digitale. Vedi la figura.
Comunque se hai un mixer analogico che va a + 18dBu e lo avevi collegato correttamente ad una scheda audio, a +18dBu del mixer audio sarai allo 0dB della scheda audio. Che non va bene perché cominci a squadrare l'onda o meglio stai inserendo troppo segnale e zucchi contro il soffitto della stanza digitale che delimita il suono che può contenere.
Ho appena finito una registrazione in cui i file sono stati registrati a -6dBFS. Mi sono detto che dovevo fare una prova sul campo se non avesse funzionato l'avrei rifatta daccapo. Suonano
maledettamente bene.
Sono ben 12dBFS oltre la soglia dei -18dBFS.
Ci sono due compressori e un raddrizzatore di fase.
Quindi se anche arrivo a -3dBFS? Che accade?
Perché se registrassi anche a -18dBFS e poi normalizzassi a -3dBFS non è che suona male.
Dipende se ci entro con un suono flat o già elaborato da un correttore di dinamica.
E poi, dirai tu: ma i file delle canzoni del CD sono a 0dBFS!
Sì, ma quella è una cosa diversa. E tra l'altro nei file multimediali che si usano in rete, si tenderebbe a stare un poco sotto lo 0dB per evitare i problemi causati dalle conversioni che fa ogni piattaforma in automatico. Si fa in finalizzazione e si tende a tenersi mezzo dB abbondante. Ma qui parliamo di una cosa diversa.
Parliamo di come viene campionato il suono dai convertitori. Infatti c'è una scheda audio che offre un sistema di calcolo del gain staging in cui ti mette il gain in modo che il tuo ingresso sia -18dB.
Salvaguarda il lavoro dei convertitori, gli A/D, quelli che digitalizzano i suoni. Allora è vero che se non sto a -18dBFS quelli s'incazzano?
Sì, clonano tutto. Sui siti di e-commerce cinesi si trovano cloni di ogni cosa. Veramente falsi!
Qualche tempo fa ho pubblicato il video del microfono "Dragone"
A seguito di quel video ho ricevuto un Neumann U87Ai Fake, sai come i Rolex falsi? Se suoi lo vuoi ascoltare, l'ho confrontato all'originale U87Ai, con uno Stellar e con un AKG.
Ma mentre il microfono Dragone ha suscitato solo interesse per il basso costo e l'alta resa, questo ha scatenato polemiche ed è per questo che faccio un approfondimento.
Le schede audio sono una questione tecnica da lasciare a chi sa esattamente cosa farci ma sono anche una questione totalmente personale, ti piace o no.
Se dovessimo correre a scegliere sempre la migliore in assoluto in termini di converter A/D, di preamplifcazione, di routing e di dotazione software, probabilmente avremmo budget illimitati per
colmare le lacune che anche la scheda migliore presenta.
Sì, anche la migliore MOTU o la migliore Apogee, o RME o Antelope e persino la Apollo UAD più dotata ha i suoi limiti. Ho testato diverse schede audio e non a tutte ho dedicato il tempo di una recensione, sia perché nessuno mi chiede di farlo sia perché, ed è il fatto più importante, non ho una cultura tecnologica tale da poter fare una vera recensione, al massimo posso dare il mio parere nei limiti della mia professione.
Ci sono cose che mi fanno pensare e quando inizio faccio collegamenti e diventa un delirio. Quindi in questo podcast delirante voglio entrare in dettagli del mio mestiere spesso non raccontati.
Non sono cose peccaminose. Ma essere consapevoli è una necessità per chiunque. Quindi oggi ti accendo la consapevolezza di un lato del mio mestiere.
Non parlo esattamente di tette.
Il mio pubblico secondo i dati dei robot di google è prettamente maschile, il che non significa che gli interessino le tette. Certo, anche alle ragazze interessano, è roba loro.
Infatti qui ne parlo urbi et orbe. Non faccio distinzioni.
Sei qui per farti le pippe sei cascato male. Sarò misogino nella trattazione?
No, si tratta di una iperbole politicamente scorretta alla faccia di tutti i benpensanti.
Che poi se dici "tette" sei vietato ai minori ma se usi uno sparatutto puoi giocarci. Cosa strana: un infante si è appena staccato da quelle di mamma quindi per lui è solo nutrimento.
Il male è negli occhi di chi guarda. E nelle orecchie di chi ascolta!
Probabilmente ti eri affezionato al vecchio e buon Golden Age Pre-73.
Ora che hai comprato la Apollo vuoi collegarlo e usare la UAD come fosse una Focusrite o una qualsiasi altra scheda audio. Ma non è così.
Golden Age Pre-73 è una ricostruzione basata sul celebre Neve 1073, un pezzo di storia ricostruito con materiali meno nobili ma upgradabile per chiunque voglia cimentarsi nel bricolage con
trasformatori Charnill acquistabili dal sito della Golden Age: https://goldenagemusic.mamutweb.com/
Ma la Apollo offre già i suoi preamplificatori interni che attraverso UNISON accendono il microfono e lo fanno suonare come il Golden Age e anche
meglio.
Quindi il Pre-73 è sostituibile.
Un ottimo candidato alla sostituzione del GoldenAge Pre-73 se vuoi mantenere il suono, è probabilmente il Neve 1073 a cui si ispira e che nella maggior parte delle Apollo è installato di serie. Compreso nel prezzo.
Quindi ora mettiamo a confronto il Neve virtuale con il Golden Age fisico.
Ma non ci fermeremo ad un pre, sentiremo quello offerto in stock e anche il semplice Phantom della scheda.
Ne ho provati diversi di starter kit, nonostante fossero prodotti da aziende dal nome prestigioso, avevano sempre un microfono scadente. Magari accompagnato alla scheda audio entry level della
casa che non era la più performante.
Nel caso di Audient, anche se non si sono sperticati nel comprare al mercatino cinese il miglior
microfono economico, hanno comunque scelto un prodotto decente per completare la loro offerta dello Start Recording Bundle.
Questo kit offre un pacchetto completo che oltre a cuffie, microfono con supporto e scheda audio EVO4 con due Phantom include anche un software di gestione con un Loopback e due canali aggiuntivi, l'accesso a una versione di Cubase, a librerie e altre delicatezze per musicisti e creativi.
Qui di seguito un video dove tocco con mano o meglio smanazzo il Kit e metto il microfono sulla Apollo al fianco dell'U87. Buon ascolto.
Cosa farò in futuro?
Voglio dire, adesso faccio doppiaggi dal mio studio perché hanno inventato la corrente elettrica, i microfoni, internet. Altrimenti farei il saltimbanco perché ci sono le piazze e i teatri. Oppure che farei? L'imbonitore alle aste? Il pastore nel Gennargentu?
Tutti ci preoccupiamo del futuro. Ricordo da bambino intorno ai 14 anni gli adulti ci mettevano davanti un foglio con un elenco di scuole a cui iscriversi: cosa vuoi fare da grande? Ma io sono
grande! No, tu sei piccolo e adesso devi decidere. Ok, vorrei fare il... FAI IL MECCANICO! no, mamma, non mi piace... sì, lo zio ha l'officina ma a me piace... nemmeno il contabile o il
commercialista!
Lo so che l'amico di papà ha uno studio... elettronica, medicina...
SEI TROPPO GIOVANE E NON LO SAI! FARAI L'ODONTO TECNICO E METTERAI SU QUEI NUOVI IMPIANTI! I DENTI SERVONO A TUTTI!
Quelli che ti tolgono la radice ci mettono un tappo fisher da muro e una vite con attaccato il dente?
Ecco, così farai i soldi! Comprerai la casa, poi la villa, poi la macchina, aprirai una fabbrica di denti...
Poi arriva uno che inventa la Croazia e tutto va a puttane.
Cioè, no, intendo che va a rotoli non che ci siano bordelli in Croazia!
Insomma ci siamo capiti.
La realtà è come il tempo: relativo.
Tu hai sempre creduto fermamente in quello che ti circonda! Io pure, mica solo tu!
Eh, per bacco, lo puoi toccare! Lo vedi! Lo puoi pesare. Smontare, replicare, falsificare. Quindi quello che ti circonda è vero.
Eppure se potessimo vederci dall'esterno con gli occhi di un Gorofacesio, saremmo davvero strani. Si tratta dell'abitante di una dimensione parallela alla nostra e in particolare cittadino libero del pianeta città Gorofà dove ci sono dei centri commerciali che ti serve il passaporto per andare da un negozio all'altro. Cara, vado a prendere le uova di spiffimerlo all'ingresso, ci vediamo alla cassa 7222. Ok, allora per i prossimi tre mesi porto io i Gnaulini alla formazione pedagogica.
Ah, mi raccomando, prendi quelli al metano liquido che fanno tanto bene al pancino.
...
Ma no, hanno il tele ti trasporto personale. Un modello molto avanzato che evita di farti comparire in mezzo all'autostrada appena costruita ma non ancora sulle mappe. Sarebbe sconveniente.
Comunque, noi visti da un Gorofacesio.... diamogli un nome: Gù, ecco se Gù si mettesse ad osservarci ci troverebbe piuttosto strani. Milioni di scheletri rivestiti in pelle molliccia che
brulicano la superficie in mezzo ai loro vapori e che si connettono ad ogni giro della palla (il pianeta) ad una patacca luminosa dove ci sono immagini di altri scheletri rivestiti di pelle
molliccia che gli dicono come è la realtà attorno a loro così quando la palla torna sotto la luce della stella madre (il sole) gli scheletrini rivestiti e mollicci fanno esattamente quello che
gli ha detto la patacca luminosa. Gù ci troverebbe strani. Strani scheletri rivestiti di pelle molliccia, eccetto Hulk ma lui è verde!
La voce ha qualcosa di magico.
Inutile girarci attorno, chi possiede una bella voce possiede un potere che va oltre. Una bella voce modifica gli stati d'animo come un mago modifica gli stati della materia.
Recenti studi che poi si rifanno ad antichissime civiltà ci fanno notare come la materia suoni, abbia delle frequenze proprie che la sostengono nel suo stato attuale, cioè lo stato fisico in cui
noi adesso la possiamo osservare.
Il fotone si manifesta sia in forma di particella sia in forma di
vibrazione e secondo alcuni l'incapacità di spostarci dalla nostra vibrazione ad un'altra ci impedisce di comprendere altri piani dello stesso universo materico e spirituale in cui viviamo.
Se fossimo capaci di cambiare la nostra vibrazione, la nostra frequenza, potremmo attraversare la materia che noi conosciamo e forse saremmo dei maghi secondo chi ci guardasse senza aver
coscienza della fisica che noi stiamo manipolando.
Quindi noi siamo i maghi del suono, nel nostro piccolo, con le nostre vibrazioni e la nostra voce.
Source Connect è un tool
che da tempo è presente nelle strutture professionali come lo era l'ISDN.
Il software è disponibile in un paio di versioni principali, standard e pro. Sono facilmente installabili e configurabili ma con la UAD Apollo le possibilità di connessione sono
davvero tante. Qui un video che mi evita di scrivere centinaia di pagine di difficile comprensione.
Senza l'uso di schede virtuali Source Connect riesce ad identificare tutti gli ingressi della scheda audio e tutte le uscite.
La UAD Apollo offre, già nelle versioni più piccole, una grossa quantità di ingressi e uscite, inclusi gli AUX e i CUE che spesso restano inutilizzati.
Con le configurazioni delle uscite cuffie è possibile gestire in modo molto raffinato l'ascolto in cuffia.
Usare anche i plugin in real time della Apollo per raffinare il suono in uscita nelle sessioni dal vivo.
Lo Yeti ha un uovo concorrente. Un microfono dal costo davvero contenuto rispetto alla resa e alla qualità. Lo trovi solo su Amazon e fa parte dei prodotti a marchio Amazon. La qualità e la praticità è tale da non lasciare troppi dubbi a chi non ha troppa esperienza ma nessuno vieta di usarlo per moltissime delle produzioni da home studio: se lo sai usare arrivi esattamente dove devi arrivare.
Io sono! Ecco, a dire il vero, nessuno.
Ah, però io sono la voce di, ho doppiato questo, ho fatto l'altro, il mio parlare è impeccabile e con la mia voce posso interpretare personaggi e veicolare emozioni.
Sì, è vero ma io sono nessuno.
La cosa si dimostra ogni volta che si presenta una crisi. Solo chi è davvero qualcuno resta, resiste. Ma c'è una ulteriore domanda: sei qualcuno per chi?
Per la tua mamma? Per i tuoi amici? Quanti sono gli amici, centinaia?
Quindi riempirai un teatrino di quartiere al massimo e se sei davvero fortunato che tutti gli amici partecipino. Altrimenti da centinaia avrai a che fare con la prima fila della platea e col più
matto degli amici veri che si è seduto in piccionaia a vederti. Tutti gli altri non si sono fatti vedere, tutti avevano altro da fare.
E poi c'è da stabilire quali sono gli argomenti per cui tu sei quello che credi di essere: sei una voce! Quindi sei qualcuno quando la tua voce deve coprire un silenzio con
le parole di altri.
Ma se questi creatori di contenuti decidessero che in fondo non serve impegnarsi a soddisfare le tue richieste per riempire quel vuoto, tu improvvisamente non saresti più qualcuno ma solo
uno dei tanti.
Come mi disse tanto tempo fa un taccagno timoroso delle mie richieste di compenso al raggiungimento di un risultato che ottenni per tutti ma comunque a mio favore:
"ok, avevi ragione ma ricordati che nessuno è indispensabile!"
E pensa, non avevo nemmeno intenzione di chiedere un aumento di compenso, volevo solo festeggiare una vittoria con lui.
Ebbene, oggi io per lui non sono nessuno. Beh, nemmeno lui è molto per me a dirla tutta. Perché i tempi cambiano e a meno di non essere l'angelo custode che provvede al nutrimento, alla salute,
all'amore, siamo tutti sostituibili e bestemmiabili. E dimenticabili.
Benvenuto in questo tuffo nel pessimismo cosmico.
Anche meno!
Nasce in Cina ma il suo progetto è stato redatto in California, come un iPhone! Però ha uno zio giapponese, zio Mylar.
Per essere precisi, come Warm Audio e Apple, progettano in California e vanno in Cina a produrre. Poi commercializzano attraverso i loro canali. Lo zio Mylar è giapponese! Ovvero sia Warm Audio e TZ Audio vanno in Giappone a prendere il Mylar con cui poi costruiranno le loro capsule. Capsule realizzate seguendo la storia di Neumann con le KR67, 87 e la sempre in voga RK47. Le producono anche in Cina e si trovano regolarmente ma prima o poi scoprirò cosa sia il Mylar giapponese.
Il nuovo microfono Stellar X2 si presenta sul mercato italiano distribuito su Amazon e spinto da una ampia campagna di test ottenuti regalando il microfono alla gente del settore che opera on line, come me.
In questo video sarà ospite d'eccezione il mio amico e collega Ivano Pelizzoni, voce Sky e Radio Monte Carlo per dirne un paio.
Anche se in teoria sono sponsorizzato, non lo sono. Non è che regalando il microfono ti becchi automaticamente un sì! Ne ho già mandati indietro altri (su tutti Tonor ma anche altri rimarcati e
proposti da venditori Amazon) per cui era meglio non farla nemmeno la recensione.
Non è questo il caso perché il prodotto è quello che dice di essere, un buon microfono con un suono che non imita quello di altri grandi del settore e quindi un suo carattere.
Provato su voci maschili e con la partecipazione di Eleonora Rossi anche sulla voce femminile, ha retto al confronto con Warm Audio WA74Jr, Aston Spirit e Sennheiser MK4, sulla stessa fascia di prezzo.
La Warm Audio è una azienda americana specializzata in prodotti che si ispirano ad altri prodotti celebri ricalcandone le qualità. Migliorandoli o comunque rimodernandoli e proponendoli a prezzi accessibili. Non mi sono mai avvicinato molto ai suoi microfoni ma il WA-47 Jr, la versione FET del WA-47 di cui esiste a quasi mille euro una versione valvolare, mi ispirava.
Questo microfono dovrebbe rifarsi al celebre U47 Neumann, alle sue sonorità. Il microfono ha una elettronica di tutto rispetto molto più moderna rispetto al vecchio Neumann in particolare privo
del trasformatore e con un avanzato FET Toshiba, condensatori Wima e ed elettrolitici Panasonic. Una combinazione di elementi che gli consente di suonare bene con un rumore di fondo di soli
9/10 dB e un buonissimo calore e colore scuro.
Probabilmente lontano dalle sonorità piene dell'U47 valvolare offre prestazioni eccellenti intorno ai 300€, il che lo rende davvero interessante considerando che offre tre pattern, un PAD e
un filtro passa alto.
Monta una capsula realizzata appositamente in Australia su progetto WA e con Mylar giapponese.
Sì, lo so, il Neumann non è clonabile così facilmente perché non è elettronica ma suono, storia, aspettativa e nessuno ci arriverà mai. Esagerato!
Qui ti presento un microfono che arriva dalla Cina e con 200€ di costi in totale te lo porti a casa.
Si presenta come un Fake U87Ai, ma solo nell'aspetto perché il suono, non è poi così fake.
Non ci credevo e invece...
(questa non è una pagina sponsorizzata!)
Un microfono dal costo davvero accessibile e dal suono paragonabile ai grandi microfoni. Commercializzato col marchio di Thomann sotto il nome T-Bone, le bistecche con l'osso, ti faccio sentire questo microfono da 60€ confrontato con il Neumann U87Ai.
Lo metterò sotto pressione con un paio di letture, senza filtri e con pre e compressore poi alternato all'U87Ai.
A volte la differenza di costo non è abbastanza, non per chi cerca il suono perfetto e magari non vuole proprio accontentarsi. Ma qui la qualità non manca.
Ho usato il microfono su una Apollo X4, dapprima senza abilitare UNISON e poi con un Pre valvolare standard incluso nella maggior parte delle UAD con in coda un compressore leggero.
Infine ho caricato di effetti il mixer di Logic per farne un piccolo mix dove si alternano l'U87Ai e l'SC600.
Certo, c'è differenza perché sono due microfoni diversi e il T-Bone non ha la pretesa di clonare nessuno ma alla fine regge benissimo il confronto. 2500€ VS 69€.
Sai cosa? Con il Neumann le spese di spedizione sono gratis, mentre per il T-Bone no!
Buona visione!
p.s. non è un video sponsorizzato.
Sono chiamato alla prova di questo microfono che ho sempre trovato nella media ma consigliabilissimo per restare nel prezzo. Ma è un microfono difficile. Me ne accorgo meglio ora che ho deciso di testarlo più a lungo anche affiancato dal collega Paolo C. con cui ho condiviso parecchi test.
Ma sono stato chiamato da messaggi sui precedenti video dove l'ho fatto suonare e dove mi hanno detto che è una bomba! Che è indistinguibile dall'U87Ai. Ok, allora è arrivato il momento di fare un nuovo test confrontandolo con la nuova versione perché l'elettronica rispetto ai primi modelli è cambiata.
Racconterò la sua storia ascoltandolo.
Ma durante la narrazione ascolterò anche altri microfoni nel suo range di prezzo e lo confronterò ancora con l'U87Ai e con il TLM 103, poi con il Rode NT1-A, con l'AKG P420 e con l'Aston Spirit. E poi ti spiegherò cosa intendo per microfono difficile.
Per il mio lavoro che necessita di un microfono cardioide dettagliato e silenzioso.
Che sia l'attesa del terrore, essa stessa il terrore?
Ricordo da bambino che non avevo paura del babau! Sì, il cagnolino che mi avrebbe morso il culo se non avessi fatto quello che mi veniva detto ma avevo il sacro terrore della BORDA!
La Borda è un animale dalle fattezze a metà tra un lupo nero e feroce ed un orso, nero e feroce. Tutto in nero. Sarà perché sfina?
Ma anche le righe sfinano, quelle verticali. Quelle orizzontali no. Eppure non immaginavo questa bestia vestita con una camicina bianca a righe blu verticali con una bella cravatta, i polsini stirati con i gemelli di platino e le iniziali sopra: B. B. No, non Banda Bassotti ma Borda Borda. Non aveva un cognome e non mi pareva bello mettere solo un iniziale sul polsino:B.. BB!
Non è una sponsorizzazione. Si tratta solo di una opinione e di una testimonianza come tante su un prodotto che uso e che ho imparato ad apprezzare.
Io cercavo tre cose, un campionamento e un suono al top, un buon routing dei canali in e out, la soddisfazione della mia dannata curiosità nel testare prodotti.
Qui ho trovato pane per i miei denti.
Il suono è, come dice il mio collega Lenny Pelizzoni (che ti linko qui così conosci uno speaker bravo, non solo me che sono bravissimo!), il suono dicevo è "roccioso".
Tradotto significa solido anche quando è morbido.
Si tratta dell'effetto del campione sonoro, il lavoro del DAC che traduce in digitale l'analogico. Venendo da una MOTU 828es non credevo mi sarei meravigliato, invece...
I microfoni dinamici hanno poco gain. Un gain booster - nel mio caso un FetHead - aggiunge in modo trasparente circa 20 dB alimentando il Phantom. In questo video oltre a fare suonare i due microfoni con il booster ti faccio sentire la differenza dello Shure SM7B usando gli switch che ne cambiano l'equalizzazione, un filtro passa alto per i bassi e un enfatizzatore sulle medio alte.
Buona visione.
Con questi due microfoni l'argomento che ho approfondito è l'impedenza.
Non l'ho capita ma so che esiste!
Questo primo inutile commento che senti è realizzato con unTLM103 perché è un suono classico, riconoscibile e che ci permetterà di entrare in argomento coi microfoni dinamici avendo sentito un microfono da studio. Per farci l'orecchio. E so già che qualcuno non la sentirà poi tutta sta differenza.
In ogni caso, in questa comparazione cercherò di comprendere se davvero il Rode Pod Mic è il Killer dello Shure SM7B per qualità ed efficacia o se lo è solo per il costo che è notevolmente inferiore.
L'uso degli stessi con voci differenti e in ambienti differenti potrebbe essere diverso. Aut Min Ric.
Sempre nei limiti della mia voce e del mio studio. Che poi ci sarebbe da dire che... ma te lo dico dopo!
Un po' di dettagli tecnici raccontati ognuno col suo microfono
(se stai leggendo forse ti conviene mettere in play!):
La domanda è: investo tutto il mio malloppo su un microfono accompagnandolo ad una scheda audio normalmente decente o investo nella catena audio o addirittura in una scheda audio particolarmente PRO e risparmio sul microfono per la voce parlata?
Qui ci sono due estremi, un Tonor da 20$ o giù di li (il pacchetto della Tonor comprende microfono, supporto, antipop, spugna, cavo e asta a braccetto di ottima fattura), e il mio Neumann U87Ai del valore di... beh, lasciamo stare.
Posso farne a meno del Neumann?
Considerando che solo accendendo un Pre del valore di 150$ in emulazione che funziona su una scheda dal costo di poco meno di 1000€, un microfono da 20$ o giù di li può funzionare così? Ecco il mio esperimento. E alla fine BONUS TRACK Sony.
Ero molto curioso di sentire questa scheda audio. La scheda infatti è ottima!
Ero molto curioso di ascoltare il microfono in dotazione e di valutare non solo il phantom della scheda ma anche il corredo del pacco convenienza che include lo starter kit "professionale", il bundle offerto dalla M-Audio.
Appena avuta tra le mani l'ho accesa, ho collegato il microfono e...
Buona visione.
Cazzeggio costruttivo!
Ti parlo di come funziona "in pratica", di come si collega un microfono e di cosa cambia tra accendere il microfono con il phantom della scheda, e usare invece un pre esterno.
Siccome sono ludopatico, antipatico, tecnopatico, faccio anche altre prove che sono comunque legate all'uso della scheda audio, inviare il suono del microfono da un preamplificatore: ho tirato fuori dallo sgabuzzino il mio vecchio dbx 286 e il dbx 376 valvolare.
Buona visione!
L'elefante!
Ma quanto è interessante quel grosso mammifero?
La proboscide, le orecchie enormi, le zanne, il codino.
Non puoi avere un elefante come animale da compagnia, non può essere il tuo cagnolino. Intanto perché già da piccolo è grande come una panda. La macchia intendo. Poi è pure piuttosto
intelligente.
Sì, non avrà costruito la panda - la macchina intendo - ma ha altri interessi e la sua intelligenza opera diversamente. Il fatto che noi non la si comprenda non significa che non ci sia.
L'intelligenza, non la panda.
E poi hanno una memoria fantastica. Se avessi un elefante, saresti tu il suo pet. Non ti nutrirebbe di scatolette solo perché non è come l'umano, lui non ha gli stessi schemi mentali. Non ha
sviluppato la parola con un vocabolario complesso come il nostro:
Lui dice Braaaag! che ha un sacco di significati e le variazioni del suono fanno si che gli esseri della specie si possano intendere fra loro.
Terzo video della serie dedicata alla Focusrite Scarlett! 15 microfoni collegati alla Focusrite Scarlett 3 generazione USB per sentire come suonano col suo Phantom che in effetti non è totalmente trasparente e offre il suo stile "Neve" al suono dei microfoni. Dove va bene? Dove invece non è il massimo?
Ecco l'elenco completo dei microfoni testati con il link al minutaggio relativo:
Buona visione!
La Scarlett suona bene. Il suo phantom suona bene. Costa meno di 100€ e abbinata ad un AT2020 regala sicuramente un ottimo abbinamento, migliore del Bundle Scarlett Solo Studio. Ma non è che suoni come la vecchia M-Audio? E sulla UAD?
Insomma, eccetto AIR, cosa ho di più con una Focusrite Solo o una 2i2 in termini di qualità sonora? Certo, la metto a confronto con una scheda di almeno 15 anni fa. E poi la UAD Apollo!
E per concludere una carrellata di microfoni proprio sulla Scarlett per accontentare chi mi ha chiesto di sentire come suona il Rode NT1-A, l'Aston Origin, il TLM 103... dediche e richieste!
Buona visione!
Il kit per cominciare!
Focusrite Risponde direttamente alle domande "quale microfono, quali cuffie, quale scheda?" con un kit cui manca solo la voce e l'asta del microfono.
Presi a pezzi separati spendi tanto e non sai se funziona. Oppure spendi meno e non sai se funziona. Se non hai conoscenza del mezzo sei li in mezzo ai dubbi.
Focusrite è una garanzia, le sue schede audio e i suoi prodotti audio sono nel circolo degli eccelsi: sono sempre figli di Rupert Neve!
Mi chiedono spesso se sia un buon acquisto o no! E che ne so!
Beh, adesso lo so: l'ho provata per te.
Adesso la rivendo... ma solo perché non mi serve. Se fossi ai primi passi la terrei.
Kit completo di scheda audio, microfono e cuffia.
Buona visione.
Quel che più conta dietro il microfono sono: la voce, l'ambiente.
La voce è la tua e te la porti sempre dietro. L'ambiente invece non puoi portarlo con te. L'ambiente dove il microfono ascolterà la tua voce. Quello lo trovi li dove ti trovi. Quindi logica vuole che serva un microfono che non sia troppo sensibile agli ambienti.
Mi suggeriscono un dinamico. Perché è sordo e tende a non prendere molti dei suoni di rimbalzo che tornano dalle pareti.
Il difetto dei dinamici in genere è il rumore di fondo e quel suono leggermente intubato spesso causato dalla prossimità necessaria a farlo vibrare. Il primo difetto si risolve con un filo di noisegate, il secondo con un po' di attenzione durante l'uso. Ok, anche se il suono non mi convince accetto la sfida: dinamico o condensatore? Ma quale condensatore?
Questa volta è il turno di un microfono leggero come l'aria e rosa come l'amore.
Test e valutazione del microfono Razer Seiren X Quartz, tutto rosa!
C'è anche in altri colori ma rosa è divertente!
Il microfono è dichiaratamente realizzato da gamers per i gamers quindi si colloca nel comparto di prodotti per video giocatori. Come molti prodotti che in realtà si usano in home studio quindi mettiamolo alla prova.
USB, con scheda audio interna ed uscita cuffie in tempo reale, sistema di montaggio che prevede anche l'uso connesso ad un braccetto professionale e costa meno di 100€. Vediamo se li vale!
Doppiaggio e mix in home studio.
Buona visione!
In questo video uso un misto tra analogico e digitale. Non userò software dedicati come Loopback ma solo ciò che molti di noi già hanno a disposizione sul proprio Mac: Logic, una delle schede virtuali native di MIDI setup e una scheda audio virtuale, in questo caso BlackHole, una evoluzione della celebre Soundflower. Quindi senza acquistare ulteriore software dedicato al routing audio.
Non si tratta solo di risparmiare il denaro per un software terzo ma piuttosto di comprendere il funzionamento degli strumenti disponibili. Naturalmente, con le dovute differenze, la stessa cosa si fa con Pro Tools, con Reaper e con Cubase o qualsiasi altra DAW avanzata.
Il mio approccio di solito è verso la semplicità quindi preferisco di gran lunga utilizzare sistemi che non mi portino verso complicazioni tecniche ma, in questo caso, il trucchetto è talmente semplice ed efficace che mi pare sia una tecnica di facile apprendimento: usare un canale AUX e una scheda aggregata.
Buona visione.
Doppiaggio e mix in home studio.
L'andazzo del lavoro da remoto in crescita mette in luce le difficoltà tecniche di molti artisti che non avendo più un fonico disponibile devono imparate a gestire connessioni remote.
Basterebbero un po' di software come Loopback o VB-Audio e l'uso di qualche scheda audio virtuale. Ma mi sono trovato spesso davanti a persone che hanno una mente analogica, più portata al contatto fisico che a quello virtuale. Pensando a loro ho realizzato un video utilizzando una scheda audio molto semplice che non utilizza software d'instradamento particolare per l'audio. Ho aggiunto una seconda scheda audio, qualche cavetto e un mixer per le cuffie. Molto inizio millennio con un occhio agli anni '90 quando tutto era cavi, cursori e connessioni fisiche.
Non si tratta di romanticismo, a volte ci si trova in questa situazione perché non sempre è possibile installare software; il computer è di un amico che te lo ha prestato, è quello aziendale, è in affitto, è troppo vecchio per poter installare software recenti o troppo nuovo e non ci sono i software aggiornati.
Cavi, ingressi e uscite su connettori jack. Analogico per lo più.
Questo video racconta come fare a connettersi in remoto con il tuo cliente facendogli ascoltare ciò che stai facendo, non solo il microfono ma anche il mix o i take.
Se ai più distratti sembra una cosa semplice che in radio e in televisione si fa regolarmente, quando però devono metterlo in pratica in home studio si trovano in difficoltà: il cliente sente il microfono ma non sente la riproduzione dei take registrati.
Il cliente ti parla e la sua voce gli ritorna indietro innescando un loop di eco che rende difficile la comunicazione. Il cliente non sente una beata mazza. Tu senti la tua voce raddoppiata e ti distrai.
Invece questo tipo di connessione deve essere possibilmente facile.
Occorre dotarsi di una sorta di regia in home studio i cui elementi spesso sono già in qualche cassetto, dove dormono inutilizzati: una vecchia scheda USB, qualche cavo, il vecchio mixerino!
Buona visione!
Non c'è nulla di male ad usare un microfono USB professionalmente.
Certo, un purista ne avrebbe da ridire.
Ma un purista sentirebbe anche le frequenze che a lui non piacciono nella mia sala microfono. Un purista in genere è un estremista e ricerca la perfezione in ogni dettaglio. Esiste un livello ottimale ma la perfezione è soggettiva.
Io pure non sono tra i sostenitori di questi microfoni ma dipende sempre dall'ambito. Non esiste l'assoluto, non qui sulla terra.
La differenza tra microfoni USB e XLR sta tutta nel campionamento fornito dalla scheda audio cui è collegato il microfono. Quelli USB hanno la scheda audio interna. Gli altri usano la connessione XLR e possono essere collegati a qualunque catena audio.
Rientrano tra i microfoni USB - pur con le dovute differenze, le schede audio USB con collegato il microfono: normalmente non possono ottenere effetti di correzione di dinamica in tempo reale, come un compressore o un limiter.
La parola Smart Work è una invenzione diventata di moda negli ultimi tempi e chi lavora da casa sembra essere un nuovo protagonista del sottobosco dei lavoratori ma è una storia vecchia come il
mondo.
Sono smart worker tutti gli artigiani "casa e bottega", i gommisti che hanno l'appartamento sopra l'officina, i bottegai che hanno il negozio sotto l'appartamento.
Il problema ce l'hanno quelle migliaia di persone che sono state abituate da anni di lavoro presso una sede di qualcuno e magari lontano da casa. Impiegati o come nel caso di molti miei colleghi, attori che andavano di studio in studio a registrare.
Io ho smesso 20 anni fa di andare di studio in studio fisicamente e oggi sono un artigiano casa e bottega. Ma lavorare da casa non è un gioco da ragazzi.
Lavorare da casa è a sua volta un lavoro in più. Un impegno di straordinario autocontrollo.
Sei un soldato ma sei anche il tuo comandante. Devi guidarti verso il tuo destino, darti gli ordini ed eseguirli. Devi affrontare tutti mantenendo un costante sorriso, tranquillizzare anche quando non sai dove mettere le mani: dentro gridi come la bella in mano a King Kong sul grattacielo, fuori sei come il sergente di ferro di ... boh, qualche film bello.
Il compressore.
Croce e delizia di chi parla al microfono. Quanto metterne? Come regolarlo? Cosa sono quei valori strani?
Alzo il ratio o abbasso il threshold?
Esiste un settaggio che posso copiare?
Non esiste un settaggio che puoi copiare. Ogni microfono, ogni preamplificatore, ogni voce, ambiente, stile offre differenti dinamiche del suono della voce quindi il compressore che uso io qui adesso potrebbe non essere giusto per te.
Ho iniziato a scrivere questo articolo il 30 Novembre del 2019. Il microfono l'avevo preso mesi prima e messo da parte sperando di poterlo riparare.
Oggi, 20 Marzo 2020 lo consegno ai posteri!
Un microfono vintage della sE Electronics. L'ho trovato a pezzi da una persona che se ne voleva disfare perché non funzionava più! Pezzi di ricambio! Poche sterline.
Per forza! L'avevano sbattacchiato al punto che il supporto della capsula si era staccato.
Non aveva neppure il cavo d'alimentazione del microfono, quello a 7 pin e non sapeva neppure se il microfono funzionava. Non funzionava!
I cavi interni della capsula erano staccati, la capsula era spezzata e solo la gentilezza dell' Ing. Ruud T.G. Van Steenis mi ha consentito di farlo ripartire. Faccio pur sempre un altro mestiere io. Lui invece li ripara, li progetta e li costruisce. Mi ha aiutato e non posso fare altro che ringraziarlo.
http://vansteenisaudio.nl/micrepair_eng.htm
L'intervento mio è stato di riparazione del supporto della capsula e da parte di Ruud l'individuazione e la saldatura di un contatto del circuito del microfono che si era spezzato e quindi anche con capsula nuova e cavo nuovo ronzava come un moscone in camera da letto una notte d'estate. ZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZAZ!
Ne ho un'altro di sE2200, il modello "A" di tipo FET che integra l'USB oltre all'XLR. Come USB non è il massimo ma come XLR è davvero eccellente. Non sfigura di fianco all'U87 e suona meglio di un TLM103, almeno per la mia voce.
Ed eccomi a parlare di qualcosa che non riguarda il voice over o il doppiaggio, almeno non direttamente. Però anche io uso un computer, più di uno. Ambiente Mac, non per fede sia chiaro.
Il cestino o la lattina (mac Pro Late 2013 6,1) è un computer che non ha convinto tutti.
Chi infatti deve espandere il sistema in particolare con schede video avanzate e spinte ha un discreto problema perché non c'è nulla in commercio che possa sostituire gli unici tre modelli di GPU
destinati a questa macchina (la AMD FirePro D300, la D500 e la D700). Modelli che non trovi da nessuna parte se non in mercati alternativi o dai riparatori. Un solo connettore HDMI e se vuoi
espandere i monitor devi usare le TB2. Macchina difficile da aggiornare se non a caro prezzo. Un solo disco di sistema con interfaccia proprietaria (oggetto di questo post), connessioni
esterne Thunderbolt2 o USB3 non sostituibili. Un unico slot per il processore, anche se già con 12 processori Intel Xeon e 24 thread attivi a 2,8GHz di strada se ne fa. Anche con il 10 core.
Al momento nonostante tutto è una macchina al top per come il sistema operativo sfrutta i componenti nonostante gli anni.
Filosofia spicciola.
Ecco fatto, così sono appena stato cliccato fuori dal 50% dell'audience!
Adesso siamo in due!
A te che sei rimasto posso raccontare questa storia. Meglio che la sappiano in pochi!
Stavo leggendo di come la società del 21° secolo sia talmente cambiata che i nostri genitori non riescono a comprenderla. Quelli che hanno vissuto il 1900 e sono cresciuti con gli zoccoli nel dopoguerra; che hanno visto le cambiali, le mille lire grandi come un lenzuolo, la 500 che è più piccola della smart: una 4 posti su cui stavano Mario, Alberto, la Lucianona, Giovanni lo smilzo e Giuseppe. Alla guida Rosario detto il pipa. Neppure gli svizzeri sono riusciti a metterci tutta quella gente nella Smart. Ma nemmeno nella FourFor.
Mario, Alberto, Luciana, Giovanni, Giuseppe e Rosario detto il pipa nellaFiat 500: parenti stretti!
I compressori sono probabilmente tra gli strumenti più utilizzati nelle produzioni audio. Plug-in e fisici. Nella musica consentono di creare equilibrio tra i vari suoni rendendo percepibili
strumenti che fra loro tenderebbero a coprirsi.
Si usano per le voci durante la ripresa e dopo, si usano nel mastering.
La funzione dei compressori è comprimere, per quanto sembri banale. La compressione infatti consente di correggere la dinamica per farla restare nei limiti della disponibilità di dB dei sistemi
audio. Ma i compressori sono anche un ottimo alleato nel mix di musica, effetti e voci per le produzioni più realizzate in questi anni: spot, filmati per il web e podcast.
La trappola
C'era una volta, in un tempo lontano lontano
il portale P2P. Gravido di voci, speaker professionisti alla disperata ricerca di un incarico, messi alla berlina su di un anonimo muro dove i cacciatori di voci andavano a piazzar trappole.
Pochi si erano liberati dal giogo e moltissimi invece ancora popolavano in quegli anni le aride pianure dei P2P. Alcuni pagando perfino ed altri pregando di ottenere un lavoro. Al punto da abbassare il prezzo della loro prestazione oltre il limite del frazionabile della moneta.
Un passo dopo l’altro. Si inizia così un viaggio. Un passo dopo l’altro.
Le distanze cambiano. Cambia il paesaggio.
Sei sulla strada, sei da solo. Sei sempre da solo nonostante la compagnia.
Guardi avanti perché è li che sono gli occhi, sul davanti.
Le distanze cambiano, sei più lontano da qualcosa e più vicino a qualcos'altro.
Un passo dopo l’altro. Un passo davanti l’altro. Guardi avanti ma mai di sotto.
Nonostante la gravità tendi a guardare il cielo, dove non hai le ali per volarci ma è li che guardi, perché gli occhi sono davanti e in alto.
Mentre guardavo un bellissimo documentario doppiato divinamente da una delle mie voci preferite, mi narrava dello spazio profondo, di Giove e delle sue lune, passa uno spot. Se non m'interessa skippo in 4 secondi ma poi mi riconosco e dico, ma dai! Questo l'ho fatto almeno sei mesi fa, me l'ero dimenticato.
Mi è preso un colpo! Per Giove! Ma chi ha fatto il mix? Senti che roba, la musica sovrasta tutto! Ma dai! Mi hai chiesto il file flat della voce ma non dovevo darti ascolto! Era pure mono e tu non hai messo un compressore, un gain, sei sotto il livello di volume e la musica che hai messo non c'azzecca nulla!
Mi hanno proposto una intervista!
Che lussuria immaginare uno che pone domande e avidamente allunga il microfono pendendo dalle mie labbra nell'attesa di dissetare la sua morbosa curiosità dalla fonte delle mie parole.
Chi sei tu o creatura nell'ombra della tua sala microfono? Da quanto tempo riempi l'aria con le tue vibranti parole? Quando è stato il momento in cui il mio cuore è sobbalzato al suono della tua voce, al senso compiuto di una tua parola? E qual'è stata la via che ti ha condotto al tuo olimpo?
... anche meno!
I file audio devono essere salvati. Archiviati. Usati.
La prima cosa da distinguere sono i file compressi e i file non compressi:
- i file audio compressi vengono privati di tutto quello che si ritiene inutile ai fini del loro uso, così da lasciare solo le parti indispensabili per poterne ricostruire la struttura rendendo il file piccolo, leggero.
Non è lo zip o ogni altra forma di archivio che ci interessa ora anche se alla fine un accenno lo farò.
Il caso più celebre della compressione audio è quello dell' mp3 e dei suoi valori: 64, 128, 256, 320 per citarne alcuni.
Sono valori di chilobit per secondo, Kbps, ovvero quanta banda di connessione usa quel file per poter essere ascoltato senza interruzioni.
Si è stimato che su un player portatile con cuffiette o in un ascolto on line, 128kbps fosse un ottimo compromesso di velocità dei dati e dimensione del file in rapporto alla resa. Se hai 128
Kbps di banda dati, potrai sentire in streaming una canzone. La tua connessione dati è a 2 Mega? Ok, fai i conti di quanta banda passante hai a disposizione: 1 Kilobit = 0,001 Megabit.
Se sei connesso a Spotify sarai comunque libero di usare la tua connessione mentre ascolti.
Per l'archiviazione, se hai un dispositivo portatile potrai farcene stare nella sua memoria una grande quantità rispetto a file non compressi.
Meno saranno compressi più saranno grandi ma in compenso conterranno maggiori informazioni e quindi suoneranno meglio. La qualità sarà maggiore e quindi gustabile anche su impianti sonori più raffinati di una cuffietta.
Kbps = Kilo bit per secondo - se fossero Byte, B maiuscola sarebbero calcolati in una diversa unità di misura che comprende 8 bit alla volta. By 8, by eight bits, Byte. Il Byte viene usato per le misure di stoccaggio dati e il bit per la velocità dei flussi.
- I file audio lineari o non compressi, contengono tutti i dati campionati.
Per questa ragione saranno più difficili da utilizzare on line.
Infatti il bitrate di un file PCM (non compresso) wav 44.100Hz stereo 16 bit richiederà 1411,20 kbps rispetto ai 128 kbps del suo gemello compresso.
Certo, una normale connessione moderna non sta sotto i 2 Mbps, quindi ci starebbe anche il PCM. Ma immagina quanto spazio servirebbe sui server on line per archiviare tutta quella roba per milioni di utenti e quanti passaggi fanno sui server i file che ascolti in streaming: tantissimi.
scheda audio, cavi microfoni
Non è che uno sia un seguace delle mode se spende un capitale in una scheda audio, cerca solo di ottenere il massimo dalle sue registrazioni.
Ogni scheda audio ha caratteristiche differenti e più o meno avanzate, la scelta varia dalle necessità di chi la usa. Cambia la precisione nel campionamento, la capacità dinamica, l'espandibilità
dei canali.
Non è che puoi prendere un microfono e collegarlo con un jack per avere magicamente grazie ad un plugin il suono tondo che cercavi, nemmeno sulla scheda più costosa al mondo. I cavi
sbilanciati - Jack mono - portano poco segnale e molto rumore. I cavi bilanciati - tipicamente Canon/XLR - portano il doppio del segnale, lo mettono in contro fase e poi, nel passaggio da un
microfono alla scheda audio i ronzii raccolti nel tragitto invece saranno in fase alla fine del cavo ma qui la scheda audio inverte la fase che cancella i rumori riportando il segnale del
microfono in fase e raddoppiando il segnale. Cambiando la fase sulla scheda non è che ritrovi i rumori perché il pulsante della fase agisce dopo la connessione del cavo e il suo scopo è sì di
invertire la fase ma per ragioni di ripresa.
Il concetto di fase e contro fase è da studiare per chi crede ingannandosi che il suono sia davvero più caldo in cuffia premendo il pulsante della fase.
Si usano microfoni a condensatore per varie ragioni di dettaglio e pulizia del suono, sono più facili da gestire dai rumori e per il dettaglio del parlato.
Chi invece sa dove mettere le mani può ottenere moltissimo anche da un microfono dinamico.
Non è che uno che spende cifre esorbitanti per i cavi sia un maniaco, sta solo cercando di migliorare ulteriormente il suo suono: è risaputo che anche un cavo può fare la differenza, ecco il perché di cavi all'apparenza estremamente costosi. C'è da dire che per registrare la voce dello speaker in home studio molte di queste cose vanno oltre il necessario ma conoscerle aiuta a raggiungere un risultato.
I livelli in ingresso: il mito dei -18dB
Seconda parte: parliamo di cose utili, i livelli dei suoni.
Dividiamoli in due categorie, quelli in ingresso alla scheda audio e quelli in uscita sul master. Qui parliamo del canale in ingresso.
Tipicamente il livello dei microfoni. Di quelli in uscita capitolo a parte perché servirebbe un libro solo per quello. IN e OUT Sono due misure che e vanno trattate diversamente.
Non puoi registrare allo stesso livello in cui poi metterai in play.
Prima registri, poi normalizzi o migliori la dinamica con i compressori.
La ragione principale risiede nel modo in cui vengono campionati i suoni.
La scheda audio contiene un DAC e un ADC, che sono i convertitori da analogico a digitale e vice versa. Se il DAC riceve segnali oltre la soglia distorce il suoni, non è in grado di digitalizzarli correttamente. Magari non lo senti ad un ascolto poco attento ma poi alla rielaborazione in uscita, l'ADC eseguirà l'operazione contraria e magari applicando effetti usciranno le magagne.
Poco tempo fa un mio cliente mi ha posto una domanda: quale microfono devo comprare per registrare nel mio ufficio, con voci non professioniste, per ottenere il suono tondo che avete voi?
Che è come dire al panettiere: che farina devo comprare per fare il pane buono come il tuo? O al fabbro: dove trovo il martello per modellare il ferro come fai tu? E potrei andare avanti una vita con questi esempi. Si tratta oggettivamente della domanda più stupida del mondo che probabilmente in altre forme pure io ho fatto ad altri artigiani.
Non potevo dirglielo, così gli ho lasciato una grassa risata satanica stile Thriller su WhatsApp. Ma era scherzosa. Non l'ha presa bene, dato che non ha risposto.
Gli avevo suggerito che prima del microfono servono altre cose, come una buona acustica della sala dove registra, naturalmente serve la voce ma non credo fosse disposto a comprenderlo dato
che partiva dal principio che il suono derivasse dal microfono.
Non sono avaro di trucchi, i miei li svelo senza problemi tanto per applicarli devi lavorare e studiare e sono certo che se hai le qualità non sarà uno sgambetto o un meschino a fermarti.
Questo che ti racconto è forse un po' difficile. Una palla!
Una palla di cristallo.
Sto cercando di farmi un idea del futuro prossimo guardando il passato. Perché spesso nel futuro accade quello che è già accaduto in un ripetersi di eventi in cui cambiano i nomi, i colori, le
forme ma mai i risultati. Come fare 2+2 o 3+1 o 4X1 o 8/2. Sembrano diversi ma il risultato è sempre... CINQUE?
Un ciclone di pensieri nato dopo una lunga e interessante telefonata con il mio amico Sante, collega esperto e saggio e dopo la condivisione con la mia socia, esperta, saggia e molto paziente.
Così, con un sacco di parole che mulinavano in testa, verso sera sono andato nel ripostiglio della legna. Fare lavori manuali è un ottimo rimedio quando la mente è satura.
Sono stati scritti libri, girati film, raccontati aneddoti sulla radio libera ma quasi tutti quelli che ho visto o sentito avevano il sapore glorioso del passato raccontato in forma tirata a lucido e un po' nostalgica.
Io però la radio libera di periferia, quella polverosa e buia, povera e fumosa l'ho vissuta e me la ricordo molto bene.
Quindi di fatto questa è la mia personale storia della radio libera, come l'ho vista nascere, come l'ho vissuta, amata. Nessuna nostalgia! I tempi sono cambiati come fanno da sempre.
Le radio sono sempre un mezzo fantastico, capace di arrivare dritto al cuore delle persone. Gli editori lo sanno, sanno che con la radio e la TV si può cambiare la percezione della
realtà della platea, quindi la radio può essere un mezzo per la libertà di pensiero ma anche per indirizzare un pensiero.
Onestamente credo che di libero nella radio ci sia rimasto poco.
Però una specie di radio libera dei primi anni, sgangherata, esiste ancora nei podcast, su youtube, nei social, perché sono un mezzo anche questi per esprimere quel che ci piace raccontare. La
gente racconta ancora e senza dovere spiegare niente a nessuno! Parla di sé, parla ancora alle altre persone.
Ma adesso ti racconto un pezzo di storia che magari non hai vissuto.
Ecco come è andata!
La Signora questa mattina è entrata in casa. Girava qui intorno già da un po' e credo avesse pianificato tutto. Come un veleno portato notte tempo ha atteso che facesse effetto. Siamo saliti in macchina di corsa verso l'ambulatorio, anche se le speranze erano poche. Ma la signora era già in auto prima che noi aprissimo gli sportelli. Ti ha preso mentre eri tra le nostre braccia.
Il dottore ci ha consolato ma il dolore era talmente forte che non riuscivo neppure a dire grazie. Non vedevo la strada. Lo sapevo che sarebbe successo, lo sapevo da settimane ma non volevo saperlo. Ti ho trovato sulla strada che stavi nella mia mano, ti ho salutata sulla strada in auto nell'illusione di poter fermare la Signora. Ma tornerà, lo so che tornerà. Non è crudele, sono io che non sono abbastanza forte, sono patetico. Ma ho una scadenza, come tutti al mondo ed è per quelli che amo, per loro oggi mi piange il cuore, perché dovrebbero vivere per sempre. Tutti quelli che amo, grandi o piccoli, dovrebbero vivere per sempre perché se rendono più bello il mondo anche solo un pochino come hai fatto tu, allora devono vivere per sempre, loro devono poterlo fare. Forever.
Un commento a un video sul mio canale Youtube mi ha suggerito questo microfono, l'Alctron MC410 come oggetto da testare tra i prodotti a basso costo. L'ho trovato in Cina a 43 dollari.
La Alctron non è esattamente un produttore, piuttosto un rivenditore di oggetti che rimarchia o
assembla mettendo insieme materiali provenienti da diversi produttori cinesi, una su tutte la 797 Audio.
Quasi sempre si tratta di progetti copiati da brand europei o americani. Il microfono è sempre meglio di tanti prodotti spacciati come professionali su Amazon per 35/40 euro dall'aspetto simile
ad un vero microfono ma dal suono decisamente scadente. Troppo scadente.
Questo si posiziona ad un buon livello, consente di ottenere buoni risultati e può essere usato come microfono di partenza per chi ha un budget davvero risicato.
Ha un self noise di 20db, quindi è piuttosto rumoroso ma è possibile usarlo e ottenere un buon risultato attraverso un noise gate e un compressore.
Nel video che segue ho confrontato questo "quasi giocattolo" con l'U87Ai e poi anche con molti altri microfoni, dal Rode NT1a all'AKGp420, dall'MXL low cost 2006 al mitico sE 2200a.
Buona visione.
Oggi si parla di tromboni!
Forse dirò qualche parolaccia, quindi non lasciarmi con il bimbo piccolo. Ma questi sono argomenti da grandi. Nulla di scabroso. Forse!
Quando ho iniziato ad appassionarmi al mestiere dello speaker, gli attori che sapevano parlare e che quindi facevano gli spot e i documentari erano capaci di dare la cosiddetta "intenzione" perfino alla singola parola. Si studiavano le chiusure.
La parola può essere detta aperta, sospesa, chiusa, definitiva.
La parola.
Noi che eravamo agli inizi, che non avevamo ancora alcuna mobilità della voce e nessuna capacità recitativa, quando davamo l'intenzione era tutto come prima. Non c'era differenza. Come quando
sostituisci le lampadine con quelle a Led a basso consumo e la bolletta arriva come prima. Più di prima.
Faccio lo speaker.
Per lavorare occorre che qualcuno mi scelga. Ma è così per tutti quelli che commerciano.
Quindi realizzo i demo, file audio che raccolgono le mie qualità per venire riconosciuto; anche li che quelli come noi si fanno una fama: prodotto associato al nome e qualcuno memorizza chi sei! E dopo ti conosce, ti riconosce. Quando ti sente in TV o in radio o mentre fa il corso di aggiornamento in ufficio dice, io questo lo conosco!
Per capire: se vedi un salame sulla tavola è solo un salame. Ma se ci metti il marchio Negroni, dopo, quello è il salame Negroni. E tu non andrai semplicemente a cercar salami, ma vorrai quello, proprio quello. Quel salame di Paolo. Ok, me la sono fatta da solo!
Come al mercato, i demo per lo speaker, per l'attore della voce, sono la vetrina, il banchetto di esposizione. Ecco, il demo è il luogo su cui si radunano le signore con in mente il menù e palpano le cosce del polletto, stimano la freschezza del pomodoro, valutano la sodezza delle zucchine: mi palpano ben bene per capire se possono mettermi in padella. E per proseguire nello stereotipo, i signori vengono a soppesare la qualità dell'uva, l'aroma del mosto, la boccata del rosso in damigiana. A sentire se so di tappo. IO? Ma daai!
Questa è una storia di spot e psicologia di massa, pubblicità maschilista, razzista. Ed è anche una storia di pubblicitari.
I pubblicitari, probabilmente una razza aliena che ci manovra fin da tempi antichi e che ha inventato cose e frasi che noi oggi ripetiamo come fossero vere. Che oggi sono vere.
Non ci sono più le mezze stagioni. Forse questo slogan è una invenzione della pubblicità occulta per convincerci a vendere il vecchio diesel per passare all'elettrico! Non dimentichiamo che negli
anni 50 hanno convinto milioni di americani che la donna deve fare funzionare le lavatrici che gli uomini costruiscono, lavatrici che poi gli uomini non sanno usare. Una strana faccenda! O forse
i pubblicitari hanno ragioni per noi incomprensibili nel guidare le nostre vite, come l'innegabile utilità di internet cui fa eccezione facebook. Ma qui entrano in gioco le mutande,
quelle di Big Jim mi hanno fatto pensare a questa losca vicenda.
Le mutande si adattano ai tempi. Voglio dire, nel 1920 gli uomini usavano i mutandoni, magari in flanella. Nel 1960 arrivano sopra a mezza coscia più lunghe dei braghini da
calcio. Nel 1980 erano tagliate corte a coprire il necessario e poi arrivano i Bermuda e il tanga che più che coprire scompare nella ciccia stile cicatrice.
E non è solo questione di Erderwärmung come dicono i tedeschi, la differenza ora è nello stile. E che cos'è che definisce lo stile? La pubblicità. I pubblicitari.
Siam tutti poeti! Oh sì, anche Albert. Lui era anche filosofo e la poesia della relatività ha dato una svolta al modo che abbiamo di guardare il mondo. Eccetto per i terrapiattisti, chiaro.
Siam tutti poeti ma non tutti siamo fini declamatori di poesie. Tanto per cominciare le poesie che ci hanno insegnato a scuola sono quasi tutte state scritte da gente che ha vissuto un paio di
secoli fa. Comunque prima degli anni 60 del 900. All'epoca il tempo scorreva diverso. Non so perché.
Comunque Einstein l'aveva capito che il tempo non scorreva sempre allo stesso modo e lo aveva spiegato con una formula matematica. Il tempo quindi è relativo.
Adesso, senza pretendere un nobel, era una cosa facilissima da capire: quando c'era matematica in classe a me il tempo non passava mai mentre con educazione fisica il tempo di mettere la tuta ed
erano già passate due ore!
Ma è vero pure il contrario, dipende da persona a persona.
Tutto questo doveva pur avere una spiegazione logica. Lui l'ha spiegato!
Stiamo per entrare nell'era della Customer Experience: l'era dedicata al cliente.
Il servizio al cliente pare essere la chiave per il successo del commercio elettronico. Lo è sempre stato ma sembra che i pensatori dell' eCommerce vedano in questo aspetto del servizio
quello che tutti, eccetto i francesi, sostengono da sempre: il cliente prima di tutto.
I francesi come i liguri fanno eccezione, per loro il cliente ha torto, deve pagare e togliersi di torno.
Nota che il Servizio Clienti ha cambiato nome, come il mio amico Mario che a 25 Anni ha deciso di chiamarsi Susanna. Ora il Customer Service si chiama Customer Experience. Vogliono fare vivere l'Esperienza al cliente, non fargli un servizio, che pare brutto. Ci siamo già dentro ma non è ancora allo stato dell'arte, non per tutti.
Sono certo che non dico nulla di nuovo dicendo che il tempo vola.
Pure la tecnologia con tutte le sue magie non è riuscita a fermarlo. Ma che dico fermarlo, rallentarlo, anche solo un pochino. No, per qualche ragione vola ancora più rapido di prima.
Adesso sembro il nonno…
“aaa, sì, non è più come un tempo! Per spedire una lettera ci voleva il suo tempo! Prendevi la carta, se l’avevi comprata altrimenti dovevi uscire e andare fino alla cartoleria. Cercavi un posto tranquillo e silenzioso e poi cominciavi a scrivere, il bella grafia, o non si sarebbe capito niente, come nelle ricette del dottore.”
Il nonno ci mette tempo perché è abituato a prenderne.
Storia della voce sintetica.
(una Voices.com story)
L'essere umano puzza. Hai voglia a lavarlo, grattarne le cellule morte, deodorarlo. Dopo gli 8 anni di vita, in genere puzza. D'altra parte l'essere umano condivide col maiale buona parte
del DNA. Il maiale puzza perché si struscia nel brago ma l'essere umano non sembra fare lo stesso eppure puzza, più del porco il quale mantiene una dignità maggiore nella sua umile esistenza.
Forse perché la mancanza del pollice prensile gli impedisce di creare tecnologia e si limita a rincorrer ghiande. Forse perché nel compendio uomo animale lui è il meno crudele ed è pure la
vittima, come testimoniano i barbeq e i banchi frigo dei reparti macelleria. E allora, evviva il sintetico. W l'intelligenza artificiale che parla grazie alla voce sintetizzata da quella
umana con ragionamenti basati su algoritmi. La voce sintetizzata, grande innovazione che porterà ad un uso più "umano" delle macchine, parlando loro in forma umana invece che attraverso
tastiere e mouse. Il sintetico ti risponde, la macchina ha compreso gli ordini e con sembianze umane ti rassicura sull'esecuzione dei comandi.
Ho conosciuto Eppi due anni fa davanti ad un supermercato. Mi ha aiutato a trasportare un cartone d'acqua frizzante e me lo ha caricato in macchina.
Non che non riuscissi a portarlo, forse avrei persino portato lui in braccio, ma è un ragazzo forte, nero come la notte con un sorriso triste e gli occhi bianchi come nei fumetti a pastello. Gli ho detto, grazie, aiutami sì.
Ogni uomo ha una dignità e allora, Eppi, non avrebbe accettato solo l'elemosina, lui voleva essere utile ed essere pagato per il suo lavoro. Ci siamo scambiati qualche parola, i nomi, un abbraccio e siamo tornati alle nostre vite.
Il mercato globale ci unisce, ma solo tecnologicamente. Molti di noi comunicano in inglese, anche non troppo raffinato! Ma la verità è che per rendere il senso di una traduzione in una lingua differente dall'originale, occorre tradire il testo. L'effetto di una traduzione scolastica da una lingua forestiera all'italiano potrebbe avere effetti sulla psiche! Effetti... devastanti!
Davvero vuoi farlo per lavoro?
Vuoi trasformare la tua passione in professione!
Se leggerai ancora questo articolo fallo considerando queste cose che scrivo solo come indicazioni di base, non intendo scoraggiarti anzi, per me è il mestiere più bello del mondo: se hai un
briciolo di passione e talento e puoi trasformarlo nel tuo lavoro, NE SONO FELICISSIMO!
Avrai notato che ho scritto come si diventa uno Speaker e non ho scritto Doppiatore! Ti dico subito che fare il Doppiatore è un po' molto oltre il
lavoro dello Speaker: doppiare un personaggio del cinema o anche solo un cartone animato è come passare dal triciclo alla Ducati 500. Non dico fare una piccola parte, due battute, dico fare un
protagonista o un co-protagonista. Persino doppiare un documentario non è così facile, quindi andiamo per gradi.
Se sei qui è perché sei all'inizio, magari hai fatto radio, giornalismo... un corso di doppiaggio!
Leggi e magari scopri cose che non conoscevi.
Un amico qualche tempo fa si è lamentato di essere stato truffato su Fiverr: "sono poche parole" e gli hanno chiesto un prezzo Fiverr. Qualche giorno dopo lo spot era su una radio nazionale. 12
dollari. Un affarone. La cavolata secondo me l'ha fatta il giorno stesso in cui ha deciso di usare quella piattaforma con quei prezzi.
Ma sappi che posso fregarmene completamente e dire che sono tutti fatti suoi. E anche che probabilmente gli hanno dato 7 dollari in più di quanti ne avrebbe dovuti ricevere*. Ma
alla fine ti spiegherò il perché ma, tra le parole "fatti" e "suoi" ci sta in mezzo un ragionamento senza il quale non saprei raccontare quel che mi
rode. Anche se uso un Neumann e un Aston.
Ho fatto la battuta!
*Grazie Lenny.
Shure X2u: piccola fuori grande dentro! Come si diceva negli spot delle micro vetture giapponesi!
Accade di doversi spostare e di non poter accedere ad uno studio o al proprio home studio ma di dover comunque provvedere alla consegna di file audio della propria voce.
Succede anche nei set dei film di dover registrare la voce. Succede in mille occasioni e magari non si amano molto i microfoni USB per tutti i limiti che hanno.
Questa scheda audio lavora a 48Khz, 16 bit, è provvista di una uscita cuffie e del bilanciamento del suoni tra computer e microfono, offre l'ascolto diretto dell'audio e dalle cuffie genera un segnale pulitissimo perfetto per chi è molto esigente nelle fasi di editing.
Ci sono due microfoni della Aston che stanno andando per la maggiore in questi mesi, lo Spirit, oggetto di questa recensione, e l'Origin.
Sono un po' differenti tra loro, questo è il più costoso dei due ma è anche il più completo e quello che si avvicina di più all'U87, metro di paragone.
La differenza principale tra lo Spirit e il Neumann sono i circa 2000 euro di costo. Segue un dettaglio di 2db di self noise in più rispetto al Neumann (14 VS 12), ma è una inezia paragonata al colore del suono e al resto offerto da questo microfono.