Cosa farò in futuro?
Voglio dire, adesso faccio doppiaggi dal mio studio perché hanno inventato la corrente elettrica, i microfoni, internet. Altrimenti farei il saltimbanco perché ci sono le piazze e i teatri. Oppure che farei? L'imbonitore alle aste? Il pastore nel Gennargentu?
Tutti ci preoccupiamo del futuro. Ricordo da bambino intorno ai 14 anni gli adulti ci mettevano davanti un foglio con un elenco di scuole a cui iscriversi: cosa vuoi fare da grande? Ma io sono
grande! No, tu sei piccolo e adesso devi decidere. Ok, vorrei fare il... FAI IL MECCANICO! no, mamma, non mi piace... sì, lo zio ha l'officina ma a me piace... nemmeno il contabile o il
commercialista!
Lo so che l'amico di papà ha uno studio... elettronica, medicina...
SEI TROPPO GIOVANE E NON LO SAI! FARAI L'ODONTO TECNICO E METTERAI SU QUEI NUOVI IMPIANTI! I DENTI SERVONO A TUTTI!
Quelli che ti tolgono la radice ci mettono un tappo fisher da muro e una vite con attaccato il dente?
Ecco, così farai i soldi! Comprerai la casa, poi la villa, poi la macchina, aprirai una fabbrica di denti...
Poi arriva uno che inventa la Croazia e tutto va a puttane.
Cioè, no, intendo che va a rotoli non che ci siano bordelli in Croazia!
Insomma ci siamo capiti.
Beh, c'era anche l'opzione vai a lavorare in banca, ci sono i soldi, in banca i soldi non finiscono mica! Ah, la saggezza contadina!
Il futuro ce lo hanno raccontato in tanti. Sono stati chiamati visionari scrittori di fantascienza ma alcune cose si sono potute vedere realizzate.
Ci facevano vedere auto elettriche, missioni spaziali, nanotecnologia e sembrava roba impossibile tanto che gli appassionati di serie cine televisive o fumetti venivano e vengono guardati dai più seri e responsabili come folli e sciocchi.
Eppure Galileo o Newton non erano poi così distanti dagli scrittori di fantascienza dei secoli successivi, incluso Verne. Sono persone che guardano qualcosa e provano a immaginare l'impossibile o forse una alternativa e quando la raccontano tutti a ridere: hei ragazzi, non è che per caso la terra gira intorno al sole? Ma dai, il sole ti ha fritto la testa! Si vede benissimo che tutto gira intorno alla terra, la luna, il sole e le stelle!
In effetti, la luna abbiamo scoperto che gira davvero intorno alla terra ma il sole no! E per aver pensato una cosa come "la terra non è il centro dell'universo" c'è stata gente che ha rischiato la pelle. No, perché ti bruciavano vivo se osavi pensare fuori dagli schemi. In altri tempi Verne, Wells, Dick, Atrur Clark o Asimov avrebbero rischiato tanto!
Hai letto Abissi d'acciaio? Una storia
intrigante, una indagine con protagonista Daneel Olivaw, il robot con cervello positronico. Scritto negli anni 50 del '900 oggi potrebbe sembrare una cronaca di un futuro non
troppo lontano, le AI erano i cervelli positronici e le città d'acciaio quelle in divenire con sindaci che sostengono come gli alberi producano CO2 e vadano sostituiti con alberi tecnologici in plastica che catturano la CO2 per farne carburante, per esempio!
Siamo in presenza del divenire di umani migliori degli umani e di alberi migliori degli alberi, inventati da uomini migliori degli uomini per salvare umani che distruggono gli umani perché si credono migliori di quegli umani. Che storia!
Comunque stiamo assistendo al cambiamento del secolo, cioè quello che avviene ad ogni inizio secolo: come la crisalide che deve diventare farfalla per poi morire alla fine del ciclo. Che
prospettiva!
In quella gestazione si decide cosa diventerà e l'uomo il quale ad ogni inizio secolo ha subito una sorta di propulsione evolutiva che lo ha spinto per tutto il tempo
successivo! Propulsione scaturita da un feroce cambiamento che miete vittime tra chi non riesce ad adattarsi.
Le due più recenti trasformazioni pure noi che non siamo storici le possiamo ricordare: il 1800 e il 1900.
Nel 1800 Dalton teorizzò l'atomo: una piccola sfera
invisibile e piena. Poi si scoprì che era fuori strada ma l'atomo l'aveva intuito.
Nobel inventa la dinamite, poi in seguito istituisce il premio Nobel per i sensi di colpa sull'uso che si faceva della dinamite ma fu una vera esplosione per il progresso.
Sempre in quel secolo ci fu la prima pila elettrica di Alessandro Volta, la prima locomotiva a vapore e poi il motore a scoppio di Benz, l'ascensore di Otis, la lampadina di Edison, il telefono di Bell e quello senza fili di Marconi.
Beh, il 1900 è lì, ancora a portata di mano: abbiamo iniziato con un paio di guerre, una pandemia, un crollo finanziario e siamo finiti con il buttare via tutti i fax perché dieci anni prima del 2000 c'era già l'email che stava perfino diventando roba passata grazie alle chat ma pure quella si è rinnovata.
Dal secolo scorso sono rimasti gli SMS perché le banche li usano per gli OTP. E gli spammer per le truffe.
Nel 1900 però c'erano luoghi nel mondo dove non c'erano né ferrovie né autovetture, figuriamoci telefoni e fax. Una rivoluzione che ha sempre interessato solo una parte di mondo, quella in cui siamo immersi noi e che crediamo sia l'intero universo mentre si tratta di una bolla dentro cui siamo immersi. Cioè, fuori dalla bolla l'universo continua pacifico come se nemmeno esistessimo noi.
Il 2000 nei primi vent'anni nella bolla umana mica ha scherzato: torri che crollano, guerre di pace, verità diversamente vere, lo spread, la globalizzazione, i virus, le bombe! E questo solo sul fronte occidentale con la TV accesa mentre a oriente è diverso perfino il calendario!
Si sono sdoganati gli ufo anche se ancora non si è presentato nessun Mork a fare NanoNano al mondo: solo fumo senza arrosto. Forse i polli siamo noi.
Nel 1920 i film erano ancora muti e il telefono era roba rara. Negli anni 70 la musica la ascoltavi su grosse casse di potenti impianti hifi tradotte da un solco in vinile e oggi con una tecnologia che potrebbe farti ascoltare un suono perfetto dal violino di un acaro dello stradivari ascoltiamo sullo smartphone. I film li doppia Netflix e quando va male mette i sottotitoli. E non è detto che tra qualche lustro non campioni la voce degli attori e li faccia parlare nella lingua locale. Considerando che in tutto questo evolversi parliamo lingue differenti ad ogni confine di stato, ad ogni confine di regione, ad ogni cartello stradale di ogni comune. Fai parlare insieme un calabrese e un alto atesino!
Negli anni 20 del 900 le scene pericolose si giravano davvero e 100 anni dopo un software sostituisce l’attore o la sua faccia mentre l’attore vero se ne sta con le paperelle a mollo in piscina.
Negli anni 80 del 900 mandavi un fax a Roma e in due giorni ti arrivava la bobina magnetica con la voce da mixare. Oggi mandi un vocale a Pino e lui in meno di un ora ti invia un file a 24 bit sincronizzato sul tuo video che tu pubblicherai in meno di un ora sul web a disposizione del mondo interno connesso alla rete globale.
Negli anni venti di questo secolo si cominciano a sentire gli spot con voce generata da un sintetizzatore, segno che qualche agenzia ha stimato il valore del comunicato radio adatto alla voce
sintetica.
Mentre realizzavo questo inutile podcast ne ho giusto ricevuto testimonianza nella chat dei miei colleghi. Ma nulla impedirebbe a Apple, Google, Amazon di rivedere il proprio contratto con la
voce che fornisce l'anima al sintetico per usare la stessa voce nelle proprie campagne. Mentre quelle già sintetizzate hanno già firmato le loro liberatorie per lasciare che il sintetico le
utilizzi senza limiti. L'unico limite vero è la mente dell'ascoltatore fruitore della propaganda: se è già disposto ad accettare di parlare con un robot, non vedo perché dovrebbe rifiutare
l'ascolto di un comunicato da parte di un robot. Si tratta di abitudine, facciamo l'abitudine a tutto e ciò che era inaccettabile diventerà normalità se la convenienza è maggiore del malcontento.
Tutto questo è solo l’inizio di una trasformazione che prima poteva essere ignorata ma che oggi deve fare riflettere: siamo come i costruttori di morsi per cavalli mentre Ford fabbrica il promo
modello T, siamo come quelli che accendono i lampioni a petrolio mentre arrivano le lampadine.
Il nostro lavoro potenzialmente lo possono fare tutti, basta un microfono cinese da 30$ e uno smartphone ma se non sei in voce un sintetizzatore.
Ah, capisco, ti sei scoraggiato. Inutile fare questo mestiere, sta finendo. Saremo come i produttori di carta da fax. Beh no! I produttori dei rotoli chimici magari oggi vendono la carta
igienica in rotolo: mica tutti possono usare foglie d'ortica! C'è sempre un mercato, una nicchia in cui diventerai essenziale.
Ad oggi, le AI non sanno essere poeti o pittori. Perché la loro capacità di calcolo è limitata. Oh, certo non abbiamo ancora visto in azione le menti quantiche perché come sempre prima se ne fa
un uso militare e poi quando sarà il momento diverrà pubblico, ma esiste già l'idea, il progetto e il modello funzionante. Però non è la poesia che interessa alle AI, i sentimenti e le emozioni
sono energie che fluttuano nel sangue delle bestie che popolano la terra. Non tutte, possiamo distinguere almeno due specie, quelle a sangue emotivo e quelle prive di questa capacità. Bene, non
dobbiamo fare altro che aprire il cuore e imparare a sentirle queste emozioni, a ritrasmetterle. La musica è matematica ma ogni pianista riesce a rendere la stessa musica con un sentimento
differente e la stessa cosa accade alle parole: lo stesso poema, la stessa battuta, le stesse pagine di un libro assumono sfumature differenti quando sono lette da persone differenti perché dalla
voce esce il suono della nostra anima. Non credi di avercela? Allora vendila, troverai un acquirente ma se l'hai sentita dentro di te, non devi fare altro che lasciarla parlare e troverei i tuoi
ascoltatori. Non ti servirà il mondo, ti servirà solo il tuo angolo di universo connesso con chi condivide la tua stessa passione per la vita e la sa ascoltare proprio dalla tua voce.
Il futuro è troppo lontano, indeterminabile. Magari un asteroide rimbalza sul malleolo di Urano e dopo aver deviato l'orbita con la gravità di Marte finisce per spiacciccarsi dritto sulla faccia
della terra e addio alle AI, ai robot, ai virus, alle auto elettriche alimentate a gretismo così come a tutti i pazzi che vogliono controllare il mondo di cui non resterà che un alito di
vento che spazza via tutto mentre l'universo, placido, prosegue la sua lunga e infinita corsa nel cosmo.
In fondo siamo energia infinita che si esprime anche attraverso la materia e su questa tera facendo vibrare l'aria che tutti respiriamo.
Ci sarà sempre chi saprà riconoscere l'umano dal non umano e lo lascerà entrare nel suo cuore, ed è li che io vorrò essere.
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