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06 settembre 2025

VoiceOver - il miscelatore - vai piano ma fai presto

Tranquillo, fallo con calma: noi ci lavoriamo da domattina, hai tutta la notte. Contiamo su di te.

 

Sia chiaro: la fretta del cliente non è un capriccio. Viviamo in un ecosistema produttivo complesso, fatto di scadenze, campagne radio, TV e social che devono essere risolte con risposte immediate.

 

Ogni professionista coinvolto – che sia chi scrive i prompt, chi edita i file o chi registra la voce – ha pochissimo tempo per dare il meglio di sé. E non si tratta di urgenze occasionali: è proprio il ritmo del mondo ad essere diventato velocissimo.

 

E poi c’è la vita reale, quella che non compare nei preventivi ma pesa eccome. Una notte in bianco, il gatto dal veterinario, una fidanzata che ti ama follemente e ti lascia sfatto nel letto la mattina! Nel flusso della produzione queste dinamiche personali spariscono, ma dietro ci sono corpi e vite reali che devono fare i conti con il tempo. 

 

Essere veloci, disponibili, efficaci, assume un valore assoluto, ma sempre relativo.

1+1 = 10
Quando la fretta si somma

Ogni produzione prende origine da più fonti. Inizia dal cliente che la richiede, passa attraverso chi la scrive, entra in pre produzione, fasi di test, realizzazione. I tempi sono stretti fin da subito e la fretta del primo passa al secondo in catena che la aggiunge a quello che segue perché l'agenzia dipende dal creativo che dipende dal grafico che dipende dall'editor che dipende dallo speaker e tutti devono essere coordinati per arrivare in tempo all'appuntamento fornendo ognuno la sua parte.

Così quando tu come voce ricevi la richiesta offri un pezzo che consente all'editor di assemblare il prodotto e di consegnarlo. Se tu ritardi, lui ritarda, ritarda l'agenzia, e il cliente fa pressione. Posso dirti che è sempre stato un mestiere dai tempi stretti, anche prima che il tempo si ammutinasse.

C'è la gara GT a Vallelunga: il cameraman raccoglie tutto il girato, il giornalista scrive la cronaca. Il regista visiona i filmati, scrive la bozza sulla cronaca del giornalista e la manda al narratore. Il montatore video comincia il montaggio col testo sotto mano. Per aiutarsi coi tempi mette una voce, o la sua o generata in sintetico. Quando il narratore invia il suo audio si chiude il progetto che va alla TV e sui relativi canali. 
L'evento è fresco e va trasmesso domani.

Giusto prima di chiudere in montaggio ci si accorge che manca il girato del podio e che il nome del pilota norvegese Astridjörn Hjalskör non lo conosce nessuno.

Telefonata al cameraman della premiazione, messaggio audio whatsapp allo speaker. Entro 30 minuti arriva il girato da un archivio in cloud e il voiceover dallo speaker in email.

È quasi mezzanotte. Il montatore video ha saltato la cena e deve farsi perdonare da sua moglie. Lo speaker è andato di volata nel suo studio dopo aver messo in pausa "Stranger Things". E per fortuna non era la serata del calcetto o doveva lasciare la porta sguarnita!

La passione che riduce in cenere

Potresti pensare che la chiave per fare questo mestiere stia nella totale disponibilità, nella velocità, nel mollare tutto per rispondere all'urgenza. E per fare questo devi davvero essere motivato. E io ci ho riflettuto sulle motivazioni che ci portano al microfono.


Se tra le motivazioni c'è il costruirsi una solida base di clienti con cui lavorare regolarmente, si spiega come sia importante essere la soluzione e non il problema. Assumere un valore strategico sia per la qualità che per il tempo risparmiato.

 

La passione è un motore straordinario: ti dà energia, disciplina, resistenza, ti spinge a crescere e a costruire basi solide per il mestiere.
Ma la resistenza non deve essere resilienza e disponibilità alla propria usura. 

Quando ti guidano la passione o la vanità, oppure quando è la paura di non emergere a guidarti nelle le scelte strategiche, il lavoro diventa una prigione. Vieni spinto ad accettare incarichi a qualsiasi condizione e di conseguenza ad essere sfruttato e poi dimenticato.
Sei velocissimo, sei sempre al microfono, sei economico quanto una macchina. Questa totale incondizionata disponibilità non costruisce valore e non lascia traccia. Chi ti sceglie solo per la velocità spesso è lo stesso che domani ti sostituirà con un altro, o con una macchina.

 

La passione resta una grande energia, ma va mediata, incanalata, trasformata in mestiere. Se non la governi, non ti accende: ti consuma.

L'attesa è già il piacere.

Una della cose che mi ha più incuriosito nella mia discussione con Francesco, è stata la sua esperienza estrema con un professionista che ci ha messo una settimana a fornire i file, bellissimi. Inconcepibile oggi attendere una settimana.
Ma qualcosa mi fa pensare che avesse le sue ragioni a prendersi i suoi tempi.

 

Forse si è trattato di una voce celebre, un artista ambito da tanti. Ma andiamo di fantasia e immaginiamo di avere Maryl Streep che declama il nome della radio!


"Stai ascoltando Radio Cipolla, il sapore dei grandi successi" 

 

Sarebbe motivo d'orgoglio. Per la radio.

Al proprietario della voce, potrebbe non interessare nulla salvo una cifra pagata in anticipo. E i termini di consegna sarebbero "appena riesco".

Terminati i turni, soddisfatti i clienti che contano, dopo la famiglia e le cose importanti. Quindi una settimana è perfino ragionevole.


Hai richiesto una prestazione fuori dal tuo mercato. E non è necessario che si tratti di una celebrità per trovarsi fuori mercato verso un fornitore.
Lavori coi Social e utilizzi indifferentemente voci sintetiche o umane basta che costino poco e si faccia in fretta? Non troverai tante persone disposte a farlo.

 

Perché hanno altri mercati. Perché non ti conoscono, non gli interessi tu come cliente. Non sempre è il denaro il motore, se poi è sotto la soglia della dignità, non smuove foglia, figurati un professionista per una creazione ad hoc.

Vai piano e fai presto: La Formula "Slow Food"

L'attore, lo speaker, il narratore, il doppiatore o il cantante, è uno. Una singola persona che crea il suo prodotto di cui non può fare scorta.

Ovvio che non si può fare magazzino delle parole narrate per poi usarle quando ce ne sarà bisogno. Ogni performance è realizzata nel presente e su misura. Ma c'è un dettaglio meno ovvio che in parte contraddice questo pensiero: esiste una scorta, non è materiale, è preparazione avvenuta nel tempo precedente. Sono le basi tecniche, culturali e psicologiche, gli ingredienti che poi generano l'opera.

Utilizzando la metafora del miscelatore l'acqua fredda è la velocità richiesta dal mercato. L'acqua bollente è la cura artigianale.

Un dilettante ti darà solo acqua gelida: veloce ma scadente.

Un artista poco pragmatico ti farà aspettare un'eternità per l'acqua bollente.


Il vero professionista è chi, grazie alla sua preparazione (la caldaia piena di esperienza calda che ha con sé), sa miscelare istantaneamente qualità e velocità. La qualità di una performance vocale ha mille sfaccettature – creatività, compatibilità col brand, tecnica professionale – che fanno parte della nostra "acqua calda" artigianale. La battaglia si gioca sull'equilibrio tra la cura che vorremmo offrire e la velocità che il mercato ci impone.


Come fare ad essere veloci ma anche accurati? Con la preparazione.

 

L' efficienza non è meccanica, è biologica. È il risultato di muscoli caldi, di un cervello concentrato e di uno stato emotivo ottimale.

È proprio questa natura umana, organica e irripetibile della performance a impedirci di essere delle "macchinette a gettone", pronte a scattare a comando 24/7. Non abbiamo un interruttore "on/off", ma un corpo e una mente da portare alla giusta "temperatura".

 

E questo processo invisibile è ciò che sembra infastidire chi ha ormai digerito la creazione umana come merce. Ecco perché alcuni hanno la sensazione di non poterli avere questi servizi così in fretta.

 

Si riassume in "perché non hai un rapporto umano con l'artigiano del VoiceOver e pretendi di usarlo come una macchina".

L'acqua fredda costa di più

A tanti è capitato di partecipare ad un progetto urgente: tanti file in pochissimo tempo, testi pieni di errori, corretti al volo rischiando, per non disturbare il cliente. Sono seguite decine di revisioni.
In pratica fai il lavoro due volte, se ti va bene!
Perché la fretta, unita alla tua disponibilità, ha convinto il committente che, tuttalpiù, si sarebbero operati rifacimenti. Gratuiti. 

 

Chi alla fine ha ascoltato per valutare e validare il lavoro, spesso il cliente finale, non ha avuto indicazioni sui testi scritti male, in fretta, tradotti peggio e da chi.

Ha solo sentito la tua voce che diceva male le cose sbagliate.

La faccia in copertina era la tua.

 

I più esperti tra noi ormai lo sanno e aggiungono un costo per la fretta e uno per i rifacimenti. Si dice che un giro di rifacimenti sia incluso, per brevi correzioni ma se il testo cambia radicalmente, ci si riserva il diritto di farsi pagare il tempo aggiuntivo. Questo spinge il committente a rivedere i testi e il materiale prima di mandarlo a registrare. Dovrebbe farlo senza necessità di incentivi, ma per ragioni che sarebbe interessante indagare non sempre lo fanno.

 

C'è poi un abitudine discutibile da parte di gruppi di lavoro molto strutturati, per lo più quelli stranieri, quella di pretendere che il Voice Artist legga esattamente il testo senza cambiare nemmeno una virgola, anche se dovessero essere errori di battitura o evidenti svarioni grammaticali. 

 

Da parte tua sei allenato e pronto al tuo lavoro anche in tempi rapidi, ma hai definito gli spazi e i limiti per non cadere nella trappola di essere la voce di un prodotto fatto male e in fretta.

 

Lo slow food consente di essere veloci ma bisogna preparare gli ingredienti.


Filosofia slow food, basata sulla preparazione e sulla calma: forse è la strategia più efficace per lavorare meglio e avere più tempo ed energie per una vita piena fuori dallo studio.

 

Questo tocca un'altra, enorme trasformazione in atto: il passaggio da una generazione che si identificava con il proprio mestiere a una che lo vede come una parte importante, ma che non occupa l'intera esistenza. Il lavoro come fonte di reddito ma non come identità.

Questa è una rivoluzione culturale così grande che merita un discorso a parte. 


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tagPlaceholderTag: doppiaggio, voiceover, commodification, la fretta, passione, slow food, miscelatore

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