
Ho cercato di analizzare la mappa del territorio ed ho trovato pozzanghere fangose
piene di finte opportunità luccicanti sulle vetrine delle piattaforme on line, ma totalmente private del loro valore.
Ho trovato un mestiere artigiano trasformato in oggetti da scaricare. Qualcuno mi ha detto che anche la musica come il VoiceOver è passata dall'essere una esecuzione creata
apposta per chi la voleva ad un file riutilizzabile. Una esecuzione musicale bellissima può essere venduta più volte per più progetti, un narrato no! Deve essere sempre
eseguito di nuovo.
Ma c'è una alternativa che si chiama sintetico:
se la richiesta del mercato è un oggetto scaricabile ecco che la voce artificiale offre esattamente questo e rende la voce molto simile alla musica generata o
scaricata on line.
E molti narratori hanno visto in questo, la logica prosecuzione di un mestiere, la propria voce clonata e offerta a chi non vuole avere a che fare con l'artigiano.

Questa scelta però riduce la propria voce ad essere rumore di fondo nei media, in cambio di qualche spicciolo. Esclude completamente l'idea di farne una carriera, di lasciare il proprio segno. Di crescere e aiutare a crescere. Tutto omologato col solo fine della sopravvivenza materiale senza nulla di unico e nuovo da offrire al mondo. Senza mai poter dire un solo "NO!" durante tutta l'esistenza del nostro clone e della sua ombra umana.
Per poter fare questo mestiere, per avere sempre la forza di comunicare con la propria voce occorre davvero essere motivati e le motivazioni, sono la forza che spinge e sostiene ogni nostra azione. Sono le radici da cui prende vigore, forma, l'intenzione di ogni nostra parola. La parola come azione creativa. La parola come verbo, energia della nostra immaginazione.
Ovvio che sia ovvio

A volte l'ovvio è talmente banale che si dimentica: le motivazioni che ci spingono, ci possono portare lontano, e possiamo tornare con sensazioni, sapienza ed
esperienza che ha arricchito noi ma che arricchisce anche chi ci circonda, in un circolo virtuoso.
La scelta di seguire solo la sterilità del mercato non può che annullare tutto questo, perché ti stancherai e non avrai più nulla da dire, e non saprai arricchirti.
Se hai capito che devi saper veicolare emozioni con la voce, allora ti sarà chiaro che per fare una carriera nel Doppiaggio e nel VoiceOver non puoi prescindere dal
conoscere te stesso e dallo sviluppare la capacità di percepire la realtà su piani più profondi.
Aprire insomma un terzo occhio, anzi, il terzo orecchio!
Ma tu chi sei? Conosci te stesso.
Tu che stai facendo VoiceOver, perché lo fai? Cosa ti spinge? Perché parli al microfono? A cosa è collegata ogni tua parola?
I soldi, che qui non sono così tanti, non generano abbastanza energia per fare VoiceOver a lungo nel tempo. C'è sempre molto altro che agisce sotto.
Vanità, potere, lussuria, ingordigia, paura. Tutti combustibili che miscelati al comburente sprigionano energia.
Io, il palco e il bisogno di esistere: il fascino della ribalta

Ci volevo salire su quel palco. Anche se il teatro era deserto, anche se non ero in cartellone, io volevo salire su quel palco a dire la mia. A vedere la reazione del pubblico, di quelle due
persone che passando si erano fermate sulla frequenza della mia trasmissione. Io volevo dare un senso alla mia inutile, patetica esistenza e fare la voce grossa, da un palco!
L'amplificazione di un microfono, mi avrebbe lasciato concludere ogni frase, senza interruzioni così che io stesso l'avrei potuta sentire rendendomi conto che, una volta uscita dalla mia bocca,
risultava inconsistente. Ma non mi sono arreso, no. Ok, ci riprovo, la formulo diversamente!
Questa volta il pubblico sembra sorridere, ma non ne sono certo.
La posso migliorare! Ora il pubblico interagisce, esclama qualcosa. Forse mi sta odiando, oppure mi ama. Che importa, ho ottenuto una reazione.
Adesso, esisto!

Esistere sul palco della propria vita non basta per esistere sul mercato.
Quella stessa energia, quel bisogno di essere ascoltato, di volersi affermare e lasciare un segno nel mondo, deve ora trasformarsi in consapevolezza: il percorso è infinito e per farlo professionalmente devi affrontarti. Questo, quasi sempre, significa cercare una guida, un maestro, un corso di preparazione serio, ed evitare la fuffa che affolla il web. Ma proprio qui, spinto dal tuo fuoco sacro e non sapendo nulla, corri il rischio più grande: quello di cadere nella prima trappola.
La formazione e le sue trappole
Ora devi usare tutta quella forza per imparare il mestiere. Benvenuto nella giungla della formazione! Non c'è un Conservatorio riconosciuto come per un musicista, che ti porti ad un diploma. Scuole private. Questo è un settore privo di certificazioni, molto gratificante e seducente per chi vi si approccia pieno di sogni legati alle emozioni che la voce riesce a generare.

Avrai visto le mille locandine sui Social in cui viene promessa la realizzazione del sogno di diventare il doppiatore dei grandi del cinema. Sullo stesso stile compaiono altre proposte di corso, il fonico, la pubblicità, gli audiolibri.
Ok, è marketing, ma in cosa si risolve?
Se tu sei motivato nella riuscita della tua professione, saprai trarre insegnamenti anche da una rapa, figurati incontrando professionisti. Perché allora, noi, abbiamo l'impressione di ricevere proposte da persone che, nonostante credenziali di tutto rispetto, si rivelano inadeguate?
Perché nessuno viene bocciato. Il corso è un attestato di partecipazione, non è un diploma. Ai corsi possono partecipare appassionati come professionisti.
Un corso frequentato col solo scopo di diventare la voce dell'attore famoso o la voce delle pubblicità, non ha le giuste motivazioni.
Chi lo frequenta con quelle intenzioni, paga ingenuità ed arroganza.
Frequentarle con la giusta umiltà potrebbe essere l'occasione per imparare e migliorare se stessi senza altri fini, per toccare con mano assieme a illustri volti del settore i meccanismi che portano la tua voce sulle immagini.
Occorre non credere ingenuamente alle false promesse.
Ciò non toglie che si possa andare oltre e farne una professione.
Io adoro volare ma non potrei fare il pilota!
Lo so, guardo il cielo e sono felice.
sordi e muti - quando il corso non basta
Sono due le strade principali, il Doppiaggio e il VoiceOver.
Se il Doppiaggio è un settore molto ambito, è anche molto ristretto, si entra per sostituire chi non c'è più o per aggiungersi alle file delle voci più giovani perché anche i doppiatori
invecchiano. Di solito assieme ai loro attori.
Io però mi occupo di VoiceOver professionale e posso dirti che già ora non c'è spazio per tutti quelli che vi sono entrati negli ultimi vent'anni. Ma anche qui c'è bisogno di un
ricambio generazionale. Molti saranno i figli degli Speaker per tradizione di famiglia. Come nel doppiaggio. Perché quel che occorre imparare è un bagaglio talmente grosso che
avere un genitore che t'insegna e imparare sul campo a fianco di un professionista significa arrivare preparati molto prima.
Ed ecco perché si tende a pensare che sia una casta, perché chi si approccia senza aver assorbito abbastanza cultura del VoiceOver, è sordo, non sente perché nemmeno sa cosa dovrebbe sentire
Test audio - prova, prova...
Test: Come suoni? Senti le polsive che generi sul microfono? Ti sei accorto di avere allegato mp3, wav, aac nello stesso messaggio della mail di presentazione, e a campionamenti differenti, con livelli del suono che vanno dal -35 allo 0 schiacciato?
Non hai capito di cosa parlo? Bene!
Ti sei accorto che nel tuo demo ci sono rumori della bocca che arricciano un porcospino? Che sembri registrato dentro la sagrestia della parrocchia con riverberierberierberi che si fatica a
capire ciò che dici? Che tieni la voce in gola? Ti sei accorto che non azzecchi una vocale nemmeno se la fai dire a qualcun altro?
Aaah! Hai già risolto. Bene, adesso suoni come se fossi qui davanti a me, hai regolato i volumi dei file, non hai riverberi, articolazione perfetta, voce solida, recitazione
spettacolare, conosci le distanze dal microfono.
Grandioso! Se terrai un corso, riservami un posto perché ti voglio già bene.
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