In questo post voglio parlarti del volume. Il livello dell'audio che registri, editi e spedisci. L'argomento coinvolge il gain, il compressore e il limiter.
Ti racconto anche un po' di storia del volume così che tu possa avere una radice di quel che era e del perché ancora adesso il volume, il livello del suono ha dei numeri. Già, perché non puoi fare a orecchio! Un paio di cose le DEVI sapere. Non ti basta fissare i livelli con la colla per trovarli sempre a posto. Inizio proprio dal volume analogico presentandoti il mio vecchio REVOX!!
ReVox B77, una delle migliori macchine degli anni passati.
Anche qui ci sono i livelli, sono rappresentati su un VU Meter e misurano sempre i db.
Nei sistemi analogici si doveva fare i conti con il rumore di fondo creato sia dai nastri che scorrevano che dai cavi e canali elettronici su cui giravano i suoni.
Persino i microfoni producono rumore. Incidere un suono troppo basso significava sentire molto rumore fisico ed elettrico rispetto al suono. Non era possibile alzare i volumi dopo averli registrati se non tramite un riversamento, ovvero mettendo in play il nastro e riversando su un altro nastro, con conseguente somma di rumore analogico.
Oggi il rumore delle apparecchiature è molto minore ma non è detto che sia del tutto assente. Puoi contare su un maggiore raggio d'azione per registrare senza rumori e sulla possibilità di alzare in seguito il volume del suono, correggerlo con compressori e gain virtuali. Se però in fase di ripresa resti sotto un livello cui si avvicina il fruscio del mixer per esempio, quando userai i compressori alzerai anche il rumore di fondo. Le regole di tanti anni fa sono ancora valide, livello ottimale non distorto.
0db era il livello di picco, il punto massimo toccato del suono. La Revox lasciava una room fino a +3db di picco oltre il quale rischiavi di saturare. I sistemi analogici professionali avevano livelli ben oltre i +3db, leggevi anche +22db.
In genere si tarava l'accensione del led a 0db e si faceva in modo di far danzare le lancette sopra lo 0 ma non oltre i +3. Si misurava a occhio e così quando lampeggiava
regolarmente era un buon segno. Se rimaneva troppo sul rosso, lampeggiava poco ed era sempre acceso, era male!
Oggi non si registra a 0db, il limite consigliato sarebbe -3db ma per i file finalizzati per il web in genere si usa stare a -0,7 come limite di sicurezza.
Sui canali dedicati come iTunes e Audible per esempio, il limite è di -3db.
Spotify lavora a -2.4 Mentre si registra si dovrebbe tenere il picco di -18 dB che sembra un mito ma è invece legato ai l imiti del sistema di conversione da analogico a digitale, ADC. Il DAC è
il procedimento contrario, quegli apparati che convertono da Digitale ad Analogico (Digital to Analogic Converter).
room= la dimensione dove si esercita l'energia sonora, o la quantità di db che si tiene tra il picco massimo e quello minimo nella
media. Definisce quanto spazio lasciare tra il pavimento e il soffitto (headroom) dove il picco viene fermato dal suo tetto.
Qui è possibile alzare ciò che "è basso e si sentirebbe poco" e ciò invece che va troppo in alto e creerebbe distorsione perché si schianta sul soffitto. Più stanza significa più sfumature del
suono ma non tutti gli apparati d'ascolto sono in grado di percepirle completamente.
Ecco perché si riduce la dinamica del suono dentro la cosiddetta stanza. Una apparecchiatura capace di una room elettronica di grandi dimensioni permette di sentire suoni con più energia, più
dinamici, suoni con maggiori sfumature. Se quell'energia la immettessi in una apparecchiatura non in grado di gestirla, sentiresti suoni distorsioni o nessuna sfumatura.
La dinamica: come dice la parola è l'energia del suono. L'energia del suono che si esercita nella room da pavimento a soffitto, la decidi in base a cosa vuoi fare uscire
dalle casse e in quali genere di altoparlanti o per quale impianto di riproduzione sonora vuoi adattare il suono.
Un grande impianto di amplificazione come quelli da concerto, concede una maggiore libertà di movimento tra il suono più basso e quello più alto. In pratica, sia fisicamente che elettronicamente
ha una room maggiore dove sentirai ogni sfumatura del suono: dal suono che si confonde con l'aria a quello che ti spettina. Non avrà la stessa possibilità su uno smartphone o su una radio FM
domestica. Per sentire quelle sfumature sarà necessario alzare il volume dei suoni meno forti ma anche abbassare quelli più forti entro il limite delle amplificazioni casalinghe. Però, con
meno spazi a disposizione sono minori anche le possibili sfumature sonore. Per rendere al massimo nell'intensità del suono anche su sistemi da ascolto casalinghi si tende ad eliminare
la quantità di sfumature non percepibili o a trovare una media adatta al sistema d'ascolto su cui andrà eseguito l'audio. Se non esiste alcuna stanza dove il suono possa muoversi, tutto
resta inscatolato verso il soffitto, tutto al massimo volume, tutto mono colore, addio sfumature. Sfumature da sentire entro il limite dell'orecchio umano e dell'apparato di
riproduzione.
La dinamica è l'energia del suono. La parola stessa lo dice: δύναμις
Greco? Ma sei sicuro? Nonostante l'euro?
Limite di picco= limite massimo del suono nei "picchi" più alti. Nelle forme d'onda dei file sono chiamati transienti e raffigurano il colmo o il fondo del suono rappresentato come onda. Le onde che si vedono graficamente riprodotte negli editor non sono altro che la riproduzione visiva e umanamente riconoscibile delle frequenze di campionamento.
Compressori di dinamica= servono a gestire l'energia del suono. La comprimono e la contengono. Alzano tutti i suoni dal basso verso il limite
restringendo la room, l'area dove si esercita il suono. Più sarà alto il livello di compressione più avrai la sensazione di volume alto e pieno anche
su impianti piccini, ma oltre un certo limite la compressione diventa un difetto acustico. Comprimere non vuol dire espandere, significa schiacciare. Tra gli strumenti del comparto dinamica ci
sono anche i limiter il cui compito è evitare che i transienti oltrepassino un limite definito. Spesso sono integrati alla fine della catena di processo dei compressori.
saturare= quando il suono si rovina perché ha oltrepassato la capacità dell'apparecchiatura. A volte la saturazione è anche usata come effetto sonoro negli strumenti: chitarre elettriche distorte per esempio.
Nella registrazione diretta di un file, la saturazione analogica era ancora abbastanza accettabile ma in ambito digitale è un gracchio orribile.
Viste le potenzialità del digitale non vale la pena di andare in distorsione nella registrazione. Inoltre non esiste plugin che corregga questo difetto.
mastering= la finalizzazione dei file dove viene ottimizzato il livello sonoro sulla base del supporto finale. Il mastering per una colonna sonora cinematografica sarà notevolmente diverso da quello per un CD o da un file destinato al vinile. Esistono aziende e professionisti altamente specializzati proprio nel mastering.
La guerra del volume si pratica nel processo di "mastering" con l'uso di compressori di dinamica, limiter, equalizzazioni adeguate.
Questa dovrebbe essere una operazione da fare nel mix di una produzione, non su un voice over che poi verrà inserito in un mix. In teoria.
La pratica è differente e dipende dai casi. Non eccedere è sempre una buona scelta.
Fare i livelli per un file digitale!
Su un sistema digitale non troppo complesso si ha in genere il microfono che arriva dritto all'ingresso XLR della scheda audio.
Oppure entra dalla porta USB. Sempre di passaggio diretto parliamo.
Come detto in apertura, meno rumore analogico ed è sempre possibile ottimizzare i livelli del suono in post produzione in modo diretto, cambiando i valori del volume del file. Anche se
registri un file un po' basso lo puoi sempre alzare il livello, se invece lo registri "saturo", ovvero se vai in distorsione, non puoi più tornare
indietro.
Le punte tagliate che vedi nel file rappresentato in questa immagine, sono una saturazione che all'ascolto diventa un rumore. A volte leggero e difficilmente percettibile, a volte
pesante.
I picchi di livello sono i transienti e quanto più si schiacciano oltre il livello massimo, tanto più il suono sarà distorto.
Quando fai i livelli del tuo microfono, considera quale sarà il livello massimo che raggiungerai nella tua performance vocale. Se non usi limiter o compressori nella catena audio ma entri dritto col microfono, fai in modo che non saturi e tieniti un margine di sicurezza. Se registri a 16 bit stai non oltre i -3 db, meglio a -6 db. Se registri a 24bit registra anche a - 12/-16.
Se in cuffia non senti anche alzando al massimo il volume delle cuffie, prenditi un ampli per le cuffie ma non alzare il gain del microfono.
Se userai limiter hardware, allora sfrutterai circuiti analogici dei processori prima dell'ingresso alla scheda audio. Entro un certo margine ti eviteranno distorsioni
dei livelli di picco. I processori di suono analogici di solito hanno una enorme room quindi prima di rovinare il suono avrai molto più margine.
Anche dentro un limiter analogico, che per sua natura regge una grande dinamica, resta sempre valida la precauzione di non distorcere in ingresso (picco massimo tra 0 e +12 o +24db a
seconda del prodotto analogico) e di non mandare quel segnale alla scheda audio con i picchi a 0db: in un sistema digitale NON si registra a 0db.
Normalizzare: l'operazione che porta i livelli di picco di un file nella norma del progetto su cui si sta lavorando. Se si lavora con file a -3db, ogni file verrà
normalizzato dall'ingegnere del suono. Però la normalizzazione porta semplicemente il livello del picco più alto del file alla soglia definita, -3db per esempio. Se
all'interno di un file c'è una martellata singola che arriva a 0db e tutto il resto è registrato in media a -12db, il suono normalizzato sarà calcolato sul picco massimo: se fai i conti accade
che a -3db ci finisce solo il martello. Il resto sarà abbassato di conseguenza a -15.
Ecco che nella fase di masterizzazione che segue la normalizzazione si possono usare diversi attrezzi, tra cui compressori e limiter per fare in modo di omogeneizzare il livello percettivo
del file che si misura in loudness.
Se parlo di compressore di dinamica e di limiter tiro in ballo di nuovo la sala da concerto. Stiamo introducendo il concetto di loudness, che è cosa diversa dai livelli delle vecchie lancette del Revox.
La sala da concerto è una room molto grande la il cui soffitto (head) è molto alto.
Per avere una rom così in auto, ti serve un auto molto grande, ma molto grande, tipo l'Enterprise. Un amplificatore potente, casse molto grandi. Tu li dentro puoi rivivere tutta la
dinamica dell'ascolto offerta dalla sala da concerto.
Ma se la tua auto è normale, anche se metti dentro l'auto tutta l'orchestra non riesci comunque ad avere quella dinamica, perché la macchina è piccola.
In auto il violino solista in apertura non lo senti, per farlo devi alzare il volume a palla poi appena e così, appena parte l'orchestra tu rimani senza giacca e
coi capelli pettinati rasta.
Quando poi attacca il coro dell'armata russa, i finestrini si dissolvono in polvere cosmica e tu diventi calvo come Bisio. Cosa c'entra Bisio? Non lo so, mi è simpatico. Forse anche lui
aveva un gran impianto stereo in auto.
Per far sentire una esecuzione così aperta e dinamica come a teatro, sei costretto a ridurre la room. Inevitabilmente avrai solo l'impressione di quella dinamica.
Ridurre la room significa gestire la dinamica e farla sfogare, ridotta, in un ambiente piccolo piccolo.
Il compressore definisce l'altezza della tua stanza d'ascolto e comprime all'interno della tua misura quanto suono vuoi metterci.
Se lo comprimi il suono si deforma e ci sono dei limiti oltre i quali il suono si rovina troppo per essere ancora chiamato "suono".
La guerra dei volumi ha acceso polemiche tra chi produce e commercializza musica e chi la suona e non vuole sentirla così "pompata", priva di dinamiche e risponde dicendo "alza il volume dell'amplificatore!"
Il compressore può "pompare" un suono alzando ciò che è basso, farlo stare all'interno di una stanza piccola e darti la sensazione di ascolto di tutto l'ensemble. Nei voice over per i video Youtube/Web, la compressione è spesso necessaria perché in certi device c'è poco da amplificare. Però esistono anche le cuffiette che di solito sono infilate nell'orecchio e sono in grado di simulare una amplificazione maggiore isolando dai rumori esterni e grazie alla vicinanza con il timpano.
Il compressore agirà come una pompa che espande ciò che è piccolo e grazie al limite di picco definito, comprime ciò che è grosso. Espande i suoni a basso volume, compresi rumori e fiati, comprime i suoni alti. Di fatto riduce la dinamica. I compressori si usano anche a più livelli, concatenati uno all'altro per perfezionarne il lavoro e spesso sono software emuli di macchine elettroniche reali e ne copiano le caratteristiche, compresi certi limiti dati dai componenti fisici che in un software non reagirebbero per forza così.
Alla fine della catena spesso c'è anche un limiter, che fa una parte di lavoro svolta anche dal compressore, limita al livello definito i picchi di suono così che la dinamica compressa possa esprimersi pienamente senza superare i limiti fisici delle apparecchiature su cui suona.
Fisici, sì perché spesso le schedine audio degli smartphone non offrono abbastanza headroom e sopra un certo limite distorcono. Ecco perché in genere si tende a non superare i -3db, livello definito come soglia di sicurezza per i wav 44.1/16bit.
Le regole, i numeri, come appare il file, sono tutte cose che ti consentono di migliorare il tuo suono in uscita, evitando che tu commetta errori che deteriorano il file, evita che le ore di lavoro o anche i minuti spesi davanti al microfono siano sprecati.
Esistono modi, a volte applicabili, per aggiustare i file, dai colpi al diaframma, dai rumori di fondo, dal suono cupo o acuto.
Una cosa che non si aggiusta è la distorsione dovuta all'eccessivo livello del suono in ingresso, la distorsione.
Poi parleremo anche di Loudness, ma richiede un capitolo a parte che troverai all'interno di una serie di articoli che ho nominato Audio per Dummies.
Spero di esserti stato d'aiuto. Buon lavoro,
Paolo
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