Il telefono, il modo migliore di saltare la fila allo sportello.
Mai provato il brivido? Vai dal professionista per una visita prenotata settimane prima, stai parlando con lui o addirittuta ti sta visitando. Qualcuno lo chiama al cellulare e lui per 10
minuti parla e si occupa di quella persona. Che non ha manco prenotato!
Se invece la persona fosse entrata nello studio, avrebbe dovuto bussare, chiedere permesso, si sarebbe resa conto delle circostanze e messa ad attendere il suo turno. Ma con la telefonata no, eh,
se gli si risponde vuole dire che si era disponibili. Lo stesso agli sportelli delle poste, in farmacia, capita in molti luoghi. Ok, accettato! Ma son sicuro di aver chiamato anch'io qualche
volta.
Cosa c'entra WhatsApp? Pensavo che ogni sistema che non prevedesse la chiamata diretta fosse un sistema di per se più cortese. Prima di avviare una chiamata in voce su Skype tendo a chiedere
"posso chiamarti?".
Con WhatsAapp come con Messenger di Facebook c'è qualcosa di strano e sono mesi che penso a cosa possa essere.
Tanta gente lo usa al posto degli sms ed è certamente "smart" un modo davvero furbo per comunicare, ma...
... non c'è nulla di perfetto e nessuno di noi è uguale all'altro. Io mé me stesso ho scoperto l'imperfezione di questo sistema verso di me, nel mio caso personale.
Guarda che non sono mica un "lulone" che non sa fare queste cose, un vecchio bacucco "deep inside!!" Per velocizzare e rispondere a tutti velocemente ho Chrome
aperto con posta elettronica, Hangout, scaricato e attivato WhatsApp, poi altre applicazioni come Messaggi e Trillian su cui gira persino Twitter. Skype è acceso e quasi mai in stato di occupato.
Tutti sia sul desktop che sui device portatili! Ho persino un iPhone abbastanza recente da supportare le chiamate sul Mac (l'ho modificato apposta che credi!)
Tutte queste gioie tecnologiche non hanno suoni attivi sul desktop perché sono nello schermo che uso come carta virtuale, su cui leggo i testi che non stampo mai. Mostrano le chiamate o i
messaggi con dei pop-up.
Appena concludo un lavoro o prendo una pausa rispondo, lo faccio, con cadenza massima di un' ora, ma anche meno.
Urgenze? Questo lavoro è tutta un'urgenza!
vengo al punto
WhatsApp è una chat... ma lasciamola lì un attimo!
La chat è fighissima, ne ho messa anche sul mio sito apposta perché tu arrivi e se sono disponibile ti rispondo al volo. Io la uso spesso sui siti di commercio on line perché se
è attiva c'è una persona che mi guida a risolvere i miei dubbi.
Chi chatta dal sito web di solito sa già cosa chiedere, ha idea dell'argomento e s'introduce perché sa che sta entrando in casa di un'altra persona che però in quel momento è li per rispondere.
Per qualche ragione, la chat è usata in modo veloce e per chiacchierate brevi e per arrivare subito al punto.
WhatsApp è un SMS avanzato... ma lasciamolo li un attimo!
Per dire, gli SMS sono una roba veloce per avvertire di un' urgenza, o per farsi richiamare. Una sorta di lampadina accesa su qualche cosa che è pressante.
Short (breve) Message (messaggio) Service (servizio), SMS.
Un SMS nessuno lo manderebbe con solo scritto "ciao"!
Usi tutti i cento e passa caratteri, argomenti il messaggio e poi attendi risposta.
A volte scrivi anche chi sei.
WhatsApp è in grado di inviare allegati... ma lasciamolo lì un attimo!
Le email sono perfette per gli allegati ma sono fatte in questo modo:
devi aprire una nuova conversazione, specificare l'indirizzo, scrivere l'oggetto, pensare a come spiegare il contenuto della lettera che stai scrivendo. Allegare gli eventuali documenti o i link
per i file pesanti. Salutare, firmare e inviare.
1- oggetto della conversazione
2- contenuto completo
3- allegati
3- veloce rilettura di controllo e invio.
Anche dallo smartphone devi seguire un processo simile.
Quando ricevi la mail, anche pochi minuti dopo, leggendo hai idea del contenuto, puoi articolare una risposta e l'argomento ha un oggetto che con un client moderno è
rintracciabile nel tempo, dal nome dell'utente, dall'oggetto stesso, dall'argomento contenuto nel messaggio.
Quanto ci metti a scrivere una mail? Dipende ma di solito non più di 5 minuti a scriverla e inviarla.
WhatsApp non solo è una chat, ma è una chat gratuita basata sul contatto telefonico della tua sim.
Ok. parliamone:
A differenza degli SMS, delle email, delle chat, con WhatsApp quel che passa per la testa cola sulla tastiera verso l'utente destinatario, fluisce nelle dita privo di filtri e ritmo, ha un inizio
poi scompare poi torna. Senza una struttura, l'argomento è liquido. La comunicazione singhiozza!
Ti faccio un esempio tratto da fatti realmente accaduti:
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ore 15,00 plin!
A- ciao
B- ciao!
A- devo fare uno spiker
B- per cosa?
(passano alcuni minuti, forse è alla cassa e sta pagando... e io intanto ho ripreso quello che stavo facendo prima)
ore 15,05 plin!
A- quando lo puoi mandare? Ci lavoro oggi alle 5 che arriva il cliente.
(mentre faceva altre cose, stava pensando al lavoro che doveva svolgere di lì a poco, la ragione per cui aveva preso in mano lo smartphone whatsappandomi)
B- ... puo mandarmi il testo? Non so di cosa stiamo parlando.
A- aspetta che non mi ricordo dove l'ho messo
... altra pausa, sparisce per almeno 10 minuti. Tu adesso per fare un esperimento prova a metterti a guardare uno schermo per 10 minuti e dimmi se non cominci a friggere sotto i piedi... il tempo passa lento come quando c'era algebra... frzzzz... e poco dopo riprendi a fare quello che facevi prima!
15,20 plin!
A- te l'ho mandato un paio di settimane fa. Forse un mese. Dovresti averlo in posta elettronica.
15,32 vedo il messaggio e rispondo
B- come si chiama il testo? Ha un nome il progetto? Da che mail l'hai inviata?
15,40 plin
A- Non mi ricordo. Testo per la voce forse. Ti mando un' email appena arrivo in ufficio.
B- NO, TI TELEFONO IO ADESSO!
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In quei 40 minuti, il mio amico che comunque non ha avuto neppure la pazienza di dare un nome al testo e all'oggetto dell'email che poi si chiamava "testo video" nome assolutamente originale, ne avrò trovati tipo 150 tutti con lo stesso nome nell'ultimo mese, da un indirizzo email della nuova agenzia con cui lavorava, nel messaggio non c'era altro che "ti chiamo poi" e non mi ha detto di cosa si trattava, non mi ha fornito il materiale per fare il suo lavoro e abbiamo potuto portare a termine la registrazione solo dopo che al telefono l'ho costretto a cercare il documento e a mandarmelo. Lo ha mandato su Skype... ok, va bene lo stesso. Ma per 40 minuti abbiamo cazzeggiato.
Di queste perle ne ho collezionate da ogni parte del mondo! Quando ti chiama un collega dagli Stati Uniti e comincia la chat con "Hi Paulo", poi scompare per 10 minuti, poi torma "are you available today", poi scompare per mezz'ora... da lui è mattina ma da me è sera, sono "available" ancora per qualche ora poi ciao!
Credo che il fatto di avere in tasca "una persona", a portata di pensiero, ci porti tutti a parlare come se fossimo seduti sulla nostra poltrona preferita in salotto, parlare con
quello che sta nella stanza accanto e si sta facendo i fatti suoi in silenzio. Noi si parla in rilassatezza, tanto non succede niente di là: l'altro sta aspettando in silenzio e quindi
parliamo a ruota libera, senza nessuna preparazione sull'argomento e siccome l'altro è nel nostro telefonino inconsciamente lui è li per noi! Come certe comunicazioni su Twitter,
dal pensiero non filtrato alla tastiera.
Ma non è così. Nemmeno tra amanti. Figuriamoci fra estranei.
Dirai che devo avere due telefoni o due sim, vita privata e lavoro! Ma ce li ho! Solo che la mia vita e il mio lavoro coincidono in tanti, troppi modi e poi... ma che palle, basterebbe usare il cervello.
Ma lasciamolo lì!!
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Annamaria (sabato, 21 maggio 2016 21:15)
Molto interessante e ben argomentato, il tuo pezzo. Fa riflettere. Grazie!
Paolo (sabato, 21 maggio 2016 21:37)
Grazie mille!